Lecce, 22enne azzannato per strada: «Passava un furgone. Così mi hanno salvato dalla furia del pitbull»

Lecce, 22enne azzannato per strada: «Passava un furgone. Così mi hanno salvato dalla furia del pitbull»
di Erasmo Marinazzo
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Sabato 21 Novembre 2015, 01:20 - Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 10:30

Zoppica ed ha ancora il viso teso, Sasha Balzani, 22 anni, di Lecce, in attesa di conoscere l’esito del concorso in Aereonautica, è lui lo sfortunato ragazzo incappato nelle mascelle di un pitbull l’altro ieri mattina dalle parti del campo-scuola del Coni. «Sono stato fortunato, avrei potuto gridare aiuto all’infinito in quella stradina dove non passa mai nessuno. Se non fosse passato quel furgoncino con i due elettricisti non dico che avrei rischiato la vita. Ma è certo che mi sarei fatto molto, ma molto più male».

Racconta quegli interminabili secondi di terrore dopo aver presentato ieri mattina denuncia alla sezione di polizia giudiziaria del comando di viale Rossini della polizia municipale, Sasha Balzani. Nel pomeriggio ha dato incarico all’avvocato Giancarlo Dei Lazzaretti di presentare un esposto in Procura e di seguire gli esiti dell’inchiesta in prospettiva di una costituzione di parte civile.

Ed intanto le indagini coordinate dal capitano Luigia Doria hanno chiuso il cerchio dei primi accertamenti: sempre nella stessa mattinata di ieri è stato rintracciato il proprietario del pitbull e del terreno di via Livenza, tra via Gozzano e via Giammatteo. Si tratta di un 76enne di Lecce che è stato denunciato per lesioni colpose e per “omessa custodia e malgoverno di animali”.

Il ragazzo ha riportato ferite alla caviglia sinistra, alla gamba ed al fianco destro giudicate guaribili in dieci giorni dai medici dell’ospedale “Santa Caterina Novella” di Galatina. «Mi sarebbe potuta andare molto peggio, se non fosse passato quel furgone», ribadisce. Ma perché il pitbull lo ha aggredito? «Lo avevo già notato altre volte un cane come quello. Credo si tratti dello stesso animale, ma se ne stava tranquillo in campagna. L’altra mattina sono passato da via Livenza per andare a salutare i nonni della mia fidanzata. Avevo lasciato la mia Smart dal meccanico e tornando verso l’officina ho notato il pitbull per strada. Si è avvicinato verso di me e, siccome ho avuto dei cani e so come bisogna comportarsi, sono rimasto fermo. Ha cominciato ad annusarmi, girandomi attorno. Poi si è fermato di fronte, a pochi centimetri ed ha iniziato a guardarmi negli occhi. Appena ho incrociato il suo sguardo mi ha aggredito: ha cercato di saltarmi addosso, ho fatto in tempo a fare un salto all’indietro ed il morso mi ha afferrato la caviglia».

Sasha Balzani ha cercato di liberarsi dalla morsa. Ma non ce l’ha fatta: il cane gli ha continuato ad azzannarlo, mandando, peraltro, in brandelli i jeans. «Ho urlato, ho chiesto aiuto mentre lo prendevo a calci. Ma nulla, non mollava. E cercava sempre di saltarmi addosso». La salvezza nel furgoncino è costata al ragazzo i morsi sul fianco e sulla gamba. «Non c’era altro da fare se non cercare di salire a bordo. Il conducente ha cercato di intimorirlo facendo finta di investirlo e suonando il clacson, ma non è servito a nulla. Poi ha aperto lo sportello e mi sono avvicinato per salire: sono riuscito a staccare la caviglia dalla bocca, ma quando mi sono girato per entrare nell’abitacolo, è riuscito a saltarmi addosso».

Sotto choch, il ragazzo è stato accompagnato in un bar a bere un bicchiere d’acqua in attesa dell’arrivo dell’ambulanza del 118. I veterinari della Asl hanno poi addormentato il pitbull per condurlo al canile comunale. Una brutta avventura finita bene, tutto sommato. Una brutta avventura che Sasha Balzani non dimenticherà più.

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