Salento, 4 case popolari su 100 sono occupate dagli abusivi. La classifica

Salento, 4 case popolari su 100 sono occupate dagli abusivi. La classifica
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Sabato 10 Settembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 00:02

C’è chi occupa di notte sfondando le porte o rompendo le finestre. Chi invece lo fa forzando le serrature. Qualcuno lo fa con prepotenza. La maggior parte per reali necessità. Qualsiasi sia la modalità, il dato resta: a fronte dei circa 9mila alloggi di edilizia popolare gestiti da Arca Sud in provincia di Lecce, a oggi 359 risultano occupati abusivamente, quasi il 4% del totale dunque. E nella classifica dei Comuni nei quali il fenomeno si registra in maniera più significativa a portare la maglia nera è Nardò che con le sue 52 occupazioni abusive precede Lecce (che passa dai 56 alloggi occupati del 2019 ai 43 attuali) e Casarano (27).

I dati dell'Agenzia per la casa

A scattare l’istantanea del fenomeno sono i numeri restituiti dalla stessa Agenzia per la Casa e l’Abitare al deputato del Movimento 5 Stelle, Leonardo Donno, nel mese di luglio a seguito di una richiesta di accesso agli atti protocollata dallo stesso deputato. Dati che rilevano un numero di occupazioni che nei piccoli Comuni certificano un fenomeno contenuto: si passa dal singolo caso a Supersano agli 8 di Tricase. È nelle realtà più popolose, però, che il fenomeno tocca numeri a due cifre: dai 10 di Galatone passando ai 15 di Galatina. Numeri più che dimezzati rispetto al settembre del 2019 quando Arca Sud contava in tutto il Salento 728 casi e in calo rispetto al 2020 durante il quale si registravano 678 occupazioni.
Sullo sgombero di abusivi nelle residenze pubbliche ha inciso sicuramente la pandemia – con la conversione in legge del decreto Sostegni, infatti, che il primo luglio 2021 ha dato il via libera agli sfratti – e i tempi eccessivamente lunghi delle procedure di ripristino dell’abitabilità delle case.

Ripresi gli sfratti

Per le amministrazioni comunali, però, il nodo resta. «Dopo la ripresa degli sfratti, interrotti dalle misure di contenimento per arginare la diffusione della pandemia – riflette l’assessora ai Servizi sociali del Comune di Lecce, Silvia Miglietta –, abbiamo ripreso a lavorare di concerto con la Prefettura, Arca Sud e le forze dell’ordine, liberando gli immobili da chi non aveva nessun titolo per occuparli. Noi continueremo a lavorare in questa direzione anche perché, liberare una casa da un occupante abusivo, vuol dire riconoscere ad un’altra persona che è in graduatoria il diritto ad avere un’abitazione e l’obiettivo è quello di colpire gli occupanti». Mandare via gli abusivi restituendo gli alloggi popolari a chi pazientemente attende il proprio turno in graduatoria è un processo lungo e meticoloso. «Noi denunciamo alla Procura della Repubblica chiedendo che l’immobile occupato sia messo sotto sequestro – spiega ancora Miglietta – però, paradossalmente, non possiamo sgomberarlo nel momento in cui ci accorgiamo che lo stanno occupando o il giorno dopo in cui l’hanno occupato perché incredibilmente si configura il reato di violazione di proprietà privata, quindi dobbiamo avviare tutta la procedura di sfratto anche nei confronti di un occupante abusivo di cui ci rendiamo conto in tempo reale. Chiediamo alla magistratura il sequestro dell’immobile e poi iniziamo l’iter con la Polizia locale e, quando serve (e di solito serve), delle altre forze dell’ordine per ritornare in possesso dell’alloggio occupato abusivamente».

L'identikit degli occupanti

Tracciare un identikit degli occupanti non è semplice. «È un fenomeno trasversale – chiarisce Maria Grazia Sodero, vicesindaca con delega ai Servizi Sociali, Politiche per la famiglia ed Emergenza abitativa –. Ci sono famiglie con figli disabili, nuclei familiari con genitori, magari anziani, e disabili o singoli con un passato non propriamente specchiato che si trovano in situazione di difficoltà per trovare un lavoro. Da qui deriva tutta la situazione di illegalità per cui è difficile targettizzare. Il Comune di Nardò – ha aggiunto Sodero – è assolutamente in linea con le direttive della Prefettura, abbiamo fatto sfratti in maniera estremamente celere e collaborativa rispetto alle indicazioni arrivate dalla Prefettura e il fatto di aver sgomberato diversi occupanti abusivi ha portato anche ad una liberazione autonoma da parte di alcuni occupanti perché è bastato vedere che la macchina amministrativa si è messa in moto».  Un altro Comune nel mirino dell’abusivismo sul fronte dell’edilizia popolare è Copertino che dal 2019 al 2022 ha mantenuto lo stesso numero di alloggi nei quali vivono famiglie senza averne titolo (in tutto 23). «Abbiamo attivato tutte le procedure necessarie – garantisce la prima cittadina, Sandrina Schito –, chiedendo di verificare all’ufficio tutte le occupazioni che ha successivamente elaborato un piano che seguiremo.

Non ci sono priorità tra i casi di abusivismo, è una situazione abbastanza complessa ma legalità e trasparenza sono veri princìpi imprescindibili».

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