A cominciare proprio dal palazzo ottocentesco di viale Gallipoli che ospita il museo intitolato al patriota appassionato di archeologia. Il cantiere dovrebbe partire nei primi mesi del 2018 e già dopo Natale si comincerà a lavorare al cronoprogramma.
Dopo la riforma Delrio che ha trasformato le Province in enti di secondo livello togliendo fondi e competenze in materie come la cultura, il Castromediano versa da tempo in condizioni precarie e necessita di un accurato restauro di alcuni spazi e di un riammodernamento del percorso espositivo.
Con il protocollo d’intesa fra i due enti che attua la riforma regionale dei beni culturali e supera l’impasse causato dalla Delrio, la gestione degli immobili passa in capo alla Regione, mentre la Provincia ne conserva la proprietà. Da Bari, quindi, arriveranno le risorse per il rilancio della prestigiosa istituzione, che, va ricordato, è il più antico museo archeologico di Puglia e proprio nell’anno che verrà festeggerà i 150 anni dalla sua fondazione.
Istituito nel 1868, il Museo conserva le collezioni formatesi grazie a ritrovamenti fortuiti e scavi programmati a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, arricchite, poi, con le campagne archeologiche a Rudiae, Roca Vecchia, Cavallino, Poggiardo e Alezio, offrendo, quindi, un panorama organico della civiltà dei Messapi nel Salento.
Quale migliore occasione, allora, per rinnovarne le sale, creando anche la giusta accoglienza per i visitatori con una serie di servizi pensati proprio per il pubblico? Gli stessi dipendenti del Museo e della Biblioteca, in una lettera aperta ai due enti di qualche settimana fa per sollecitare la firma del protocollo d’intesa, avevano elencato problemi e disagi, legati proprio alla mancanza di manutenzione costante: vetrine e reperti ricoperti di polvere, sistema di illuminazione inefficace o assente con decine di lampadine bruciate e non utilizzabili, pavimentazione in moquette gravemente compromessa, impianti di riscaldamento e impianti di allarme non funzionanti, molti spazi aggrediti da evidenti segni di umidità.Da questa fotografia fatta da chi lavora all’interno del Castromediano, si capisce perché non si possa prescindere dal mettere mano subito al recupero funzionale della struttura. Per far arrivare il Museo, a dicembre del 2018, totalmente rinnovato all’appuntamento con il suo 150° compleanno.