Lorusso e Pezzella, murales sui palazzi. «Coloriamo la 167»

Lorusso e Pezzella, murales sui palazzi. «Coloriamo la 167»
di Ennio CIOTTA
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Sabato 14 Ottobre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 19:11
Un volto nuovo per quattro palazzi alla zona 167 B. Con i colori e i disegni dei murales. E un’idea suggestiva su uno dei muri: un grande disegno con le “gigantografie” di Michele Lorusso e Ciro Pezzella, storici difensori del Lecce Calcio tragicamente scomparsi in un incidente stradale nel 1983.
Il quartiere sarà protagonista di un’opera di riqualificazione urbana artistica a cura di artisti di fama internazionale provenienti da Francia (Mantra), Serbia (Artez), Spagna (Juliette), Italia (Bifido e Chekos’art). Nomi conosciuti nell’ambito della street art che, per un’intera settimana, a partire da lunedì prossimo, si “misureranno” con alcune delle facciate bianche di piazzale Bologna e piazzale Padre Pio.
L’iniziativa - denominata “167 art project” - punta ad attrarre l’attenzione su uno dei quartieri più periferici della città. Il progetto è stato promosso dalla comunità parrocchiale di San Giovanni Battista, nel quartiere Stadio, organizzato da 167B/street (laboratorio d’arte urbana con sede nel quartiere), con il patrocinio di Arca Sud e del Comune. Lo scopo è quello di creare opere d’arte che rompano gli schemi sociali, stimolino la voglia di partecipazione e rispecchino il sentimento diffuso della comunità di quest’angolo di Lecce di sentirsi parte integrante della città e del suo futuro.
A due passi dallo stadio e non eccessivamente lontano dal centro storico della città, ancora una volta, dopo il successo della precedente manifestazione dedicata all’arte urbana risalente a circa due anni fa, la zona 167 - grazie all’impegno della comunità parrocchiale (caso unico in Italia) e al sostegno dell’amministrazione comunale - si trasformerà, dal 16 al 23 ottobre, in un cantiere di partecipazione artistica a cielo aperto.
 
Ma perché disegnare sulle facciate dei palazzi in un quartiere così ricco di contrasti e di bisogni? Perché la bellezza e i colori creano da sempre un senso di appartenenza alle cose, fanno sapere gli organizzatori. Il senso pratico è quello di attirare l’attenzione della gente nelle vie del quartiere e coinvolgendoli durante la realizzazione degli stessi murales. Soprattutto i ragazzini, da sempre ricettivi nei confronti delle forme colorate e delle novità. La partecipazione, dunque, come vero volano del possibile cambiamento, come spiegano gli organizzatori. Come, del resto, è accaduto lo scorso luglio con i murales del lungomare di San Cataldo.
Ancora una volta i protagonisti saranno i ragazzi del Laboratorio 167B Street: fulcro in continua mutazione, costituisce da oltre dieci anni un reale motore di ricerca e sperimentazione dell’arte urbana, muovendosi fra le crepe e gli intonaci, è proprio il caso di dirlo, della vita di comunità. Un’iniziativa dal basso e, in questo, dal carattere decisamente internazionale.
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