Lecce, «Botteghe sfrattate dai tavoli»: nuovo fronte di polemiche sul centro storico

Lecce, «Botteghe sfrattate dai tavoli»: nuovo fronte di polemiche sul centro storico
di Paolo CONTE
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Venerdì 6 Agosto 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 7 Agosto, 15:29

Questione centro storico: il dibattito si infiamma. «Svenduto alla Movida e automobilisti penalizzati»: queste le critiche mosse al Comune dal Comitato per la tutela del Centro Storico di Lecce che, su un doppio fronte, hanno riacceso gli animi. Con Palazzo Carafa finito sotto tiro e l’assessore alla Mobilità, Marco De Matteis, pronto a difendere l’ultima stretta sugli orari della Ztl. 

L'attacco della Poli Bortone: "Centro svilito"

A lanciare la polemica è Adriana Poli Bortone, consigliere comunale di Fiamma Tricolore, che prende le difese dei residenti e punta l’indice contro il sindaco Carlo Salvemini: «L’amministrazione dovrebbe far rispettare la norma che vieta l’installazione di tavolini per bar e ristorazione di fronte a chiese e monumenti. Occorre un piano particolare per il centro storico per ridare quella vivibilità che grazie al piano Urban era stata data a suo tempo». La Poli Bortone si schiera con i residenti e rincara la dose: «Nessun ascolto prestato al comitato per la tutela del centro storico che pure è fatto di cittadini che pagano regolarmente le tasse che hanno deciso di investire denaro nel recupero di tanti immobili e che hanno semplicemente la voglia di vivere in un città d’arte che non molto tempo fa consentiva loro una vita tranquilla e più che decorosa in un centro storico che, grazie al piano Urban, vedeva 52 botteghe artigiane e non semplicemente un corso Vittorio Emanuele invaso da tavolini». Aspetti complessi che s’incrociano e la matassa tutt’altro che facile da dipanare. «Lecce è cultura ed è vero che anche la ristorazione è cultura - conclude l’ex primo cittadino - ma è cultura anche l’artigianato che consente ai residenti di vivere in un ambiente particolarmente gradevole e ai turisti di apprezzare quelle nostre tradizioni identitari che connotano la città di Lecce. Il problema è che anche in questa circostanza l’amministrazione Salvemini, progressista, di sinistra, solidale, accogliente che desiderava cambiare il mondo per fare la politica dell’ascolto, non ascolta mai nessuno né tantomeno i cittadini ai quali è negata ogni forma di partecipazione». 

Il presidente Mola: "Basta difendere solo le auto"

Diametralmente opposta la tesi fornita da Ernesto Mola, consigliere comunale di Civica e presidente della commissione traffico: «Ho avuto occasione di parlare con tanti amici che vivono nel centro storico che si mostrano abbastanza soddisfatti di come vanno le cose dopo l’applicazione del nuovo regolamento per l’accesso alla Ztl e del nuovo orario, più limitato, di accesso.

Trovano da parcheggiare più facilmente, c’è meno rumore e meno ingombro nelle strette via del centro, è più facile e comodo muoversi a piedi o in bicicletta. Mi sembrano perciò preconcette e pretestuose le proteste del Comitato dei residenti che solleva problemi che con il regolamento e i nuovi orari di accesso non c’entrano niente. Si lamentano della movida che, certo, a volte è invadente e rumorosa, ma dimenticano che tanti tavolini nelle strade del centro sono motivate dalle difficoltà create dalla pandemia. Con la pandemia c’era la necessità di garantire a bar e ristoranti il posizionamento di tavoli in strade e piazze per consentire di riprendere l’attività, proibita e ora limitata al chiuso. Si lamentano dei paletti che l’amministrazione sta facendo posizionare all’ingresso delle abitazioni per evitare che le automobili siano parcheggiate a ridosso del muro e consentire il passaggio dei pedoni. Viene criticato, a prescindere, anche un provvedimento che intende favorire chi abita in centro». E, da parte di Mola, ce n’è anche per chi come «il presidente provinciale dell’Aci, Aurelio Filippi Filippi, ha attaccato per la mancanza di parcheggi in centro. Non ci meraviglia che chi gestisce l’Automobil Club pensi all’automobile e non si curi degli altri tipi di mobilità, quello che stupisce è la mancanza di conoscenza della realtà cittadina, dove abbiamo più di 7mila parcheggi a raso nel perimetro della circonvallazione: un numero esorbitante che è il risultato proprio del primato che in questa città si è dato in passato all’uso e abuso della mobilità privata».

Le associazioni accusano: "Troppi tavolini"

 

Un confronto, anche aspro, a 360 gradi. E che coinvolge le associazioni cittadini. Quelle storiche e quelle nuove. Mario Maestoso, presidente di Italia Nostra, non ha peli sulla lingua: «Tutte le amministrazioni hanno concesso una mangiatoia generale e anche la nostra amministrazione comunale in caria si è adeguata. La gente è sempre più numerosa e le vie sono sempre più strette. Siamo, appunto, la città delle mangiatoie». E, su questo tema sempre più caldo, non fa sconti Filippo Montinari, responsabile Benessere urbano per l’associazione “Voce di Lecce”: «I tavolini impediscono alle vetture munite di pass di transitare in sicurezza all’interno del centro storico. Ambulanze e altri mezzi non passano. I residenti del centro storico fanno bene a lamentarsi».

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