Porte aperte ai turisti ma i gioielli sono negati. Chi sceglierà Lecce per trascorrere le festività pasquali dovrà fare i conti con una parte della città chiusa e con alcuni monumenti e contenitori culturali inaccessibili o fruibili solo a metà che rischiano di far storcere il naso ai visitatori primaverili. Il capoluogo salentino, che da qualche giorno ha “perso” il parco archeologico Rudiae (le cui visite, scaduta la convenzione tra Soprintendenza e la società A.r.va, sono state sospese), deve fare i conti anche con l’indisponibilità di altri beni monumentali. Per alcuni, come Mura Urbiche e Anfiteatro romano, potrebbero esserci delle novità in vista. Per altri, invece, come la Torre di Belloluogo e Cave di Marco Vito i tempi si allungano ancora.
Mura urbiche: impossibile andare oltre la cinta
Si parte dalle Mura Urbiche. Sono passati più di quattro anni da quando l’ingresso nord di Lecce ha cambiato il suo volto.
Anfiteatro romano "blindato" causa lavori
Per queste festività pasquali, e anche per i prossimi weekend, mancherà all’appello anche l’Anfiteatro romano. Il monumento, “blindato” da circa due anni, a causa di alcuni interventi legati allo stato di conservazione del bene, sarà cantierizzato di nuovo almeno fino al 2023. Percorsi di visita, musealizzazione dei reperti, entrate riservate ai disabili e una nuova illuminazione: sono questi alcuni degli interventi messi in cantiere e che dovrebbero segnare un cambio di passo per l’anfiteatro garantendo la piena fruibilità e accessibilità del sito. Il progetto di restauro è in corso di validazione. La Direzione Regionale Musei Puglia, che gestisce il bene, ha fatto sapere che le verifiche termineranno a stretto giro e il programma di interventi dovrebbe essere presentato al pubblico tra aprile e maggio. Il Polo museale ha già studiato delle soluzioni per permettere le visite turistiche durante la fase di cantiere. Ma nel frattempo le porte restano sbarrate.
Off limits anche il Teatro Romano
Cancelli chiusi anche al Teatro Romano. Il sito, di competenza della Soprintendenza, non sembra essere alla portata di turisti. In passato l’organo ministeriale ha promosso delle visite guidate ad hoc all’interno del bene dove non sono mancati anche concerti e spettacoli teatrali. A oggi, però, non risulta in programma nessun evento e il bene è il più delle volte off-limits. Così come lo sono da sempre le Cave di Marco Vito. L’apertura del parco è ancora oggi una incognita. I lavori per il completamento del progetto sono quasi terminati ma l’ultima tranche non è ancora partita (così come riferito dall’ufficio Lavori pubblici). Nell’ultimo periodo il Comune ha dovuto procedere con l’affidamento a una nuova impresa: una procedura che ha rallentato la ripresa delle operazioni. Una volta riavviato il cantiere serviranno 4 mesi per completare l’opera. Una eternità, almeno dal punto di vista dei leccesi che attendono di vedere il parco aperto da più di dodici anni.
Torre di Belloluogo: resta il nodo della gestione
L’altro grande bene culturale inaccessibile è la Torre di Belloluogo, costruita tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo come avamposto difensivo, e nel tempo arricchita da una piccola cappella absidata, situata al primo piano. Difficile, però, ammirare da vicino gli interni. Il futuro del bene è legato a quello del parco la cui gestione, da affidare tramite avviso pubblico, è ancora da risolvere. «La torre è di competenza del settore Cultura – specifica l’assessore Cicirillo -. Per quanto riguarda la gestione dell’area verde, il Comune ha presentato la proposta alla Soprintendenza per avere il parere. In base alla valutazione dell’organo ministeriale, l’amministrazione valuterà se inserire la Torre all’interno del bando di gestione o prevedere una gestione autonoma». E la città nel frattempo aspetta.
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