Lungomare del Molo Adriano: stop al progetto da 3 milioni. E compare un'altra scritta: scempio senza fine, ma il Comune non pulisce

Lungomare del Molo Adriano: stop al progetto da 3 milioni. E compare un'altra scritta: scempio senza fine, ma il Comune non pulisce
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Lunedì 31 Maggio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 09:07

L’attesa è finita, ma le notizie non sono buone: il maxi progetto di riqualificazione del waterfront del Molo di Adriano di San Cataldo non sarà finanziato. Almeno per ora. Fumata nera dal Governo per il bando che erogherà i fondi - molti milioni di euro nell’ambito del Programma Coesione 2014-2020 - per il restyling dei litorali in tutto il Paese. 

Il Ministero: progetto ammesso, ma risorse finite

 


Un progetto da 3 milioni e 200mila euro su cui il Comune puntava molto: un canale di finanziamento che avrebbe cambiato, alla luce delle dimensioni dell’intervento, il volto di una vasta area “fronte mare” che ha come punto di riferimento ciò che resta dell’antico porto di età romana e il faro di San Cataldo situato nel cuore della marina di Lecce.
E, invece, almeno per ora, niente da fare: il maxi progetto presentato dal Comune di Lecce si é “piazzato” al 15° posto della lunga graduatoria stilata dagli esperti del ministero delle Infrastrutture: una posizione niente male che, però, non è bastata in quanto sono stati ammessi a finanziamento i primi 5 progetti arrivati da altrettanti Comuni sparsi in Italia.

Vandali ancora in azione: sfregiato il muro nel mare

 

Ma non c'è pace per l'area del Molo di Adriano. Nella tarda serata di ieri è comparsa un'altra scritta sul muro accanto alla zona archeologica: colore bianco questa volta - rispetto al murale della scorsa estate - ma sempre uno sfregio in uno dei punti più belli di San Cataldo. L'opera di un vandalo che, probabilmente con uno spray, ha pensato bene di "firmare" questo scempio che si aggiunge al precedente: la scritta è praticamente sull'acqua e fa bella mostra di sè - si fa per dire - davanti alla spiaggia libera che già in questi giorni era affollatta di bagnanti. Ora si attende al varco il Comune di Lecce che già non ha mantenuto la promessa fatta a ripetizione nelle ultime settimane: quella di ripulire la prima delle due scritte, quella colorata, risalente ormai allo scorsa estate. Un impegno ribadito dall'assessore alla Cultura, Fabiana Cicirillo, ma che non si è concretizzato nonostante, sulla questione del decoro, sia sceso in campo anche l'assessore alla Cultura, Massimo Bray.

L'assessore: "Progetto rifinanziato quando ci saranno nuove risorse"

Ma torniamo al progetto rimasto, almeno per ora, senza fondi. “San Cataldo con riconnessione dell’ambito portuale con l’area archeologica ed il molo romano di Adriano”: questa la denominazione del progetto di Palazza Carafa che, come più volte confermato dal sindaco Carlo Salvemini e dall’assessore alla Cultura, Fabiana Cicirillo, presentava una serie di interventi di recupero, consolidamento e riqualificazione in modo diffuso: dal restauro al verde, dalla valorizzazione degli aspetti storici e paesaggistici ad eventuali elementi di arredo per rilanciare una porzione di litorale che sul fronte del decoro non ha mai mostrato segni di eccellenza. Un nuovo waterfront, appunto. Ma non tutto è perduto. O, almeno, così dicono a Palazzo Carafa. Il maxi progetto, a scorrere la graduatoria del ministero delle Infrastrutture, è stato dichiarato “ammissibile, ma non finanziabile per la saturazione delle risorse finanziarie disponibili”. Vuol dire, cioè, che l’esclusione è la conseguenza del fatto che il budget complessivo non è bastato per tutti. Non una bocciatura, quindi, del progetto in sè. Ed è il motivo per cui l’assessore Cicirillo, commentando la notizia, conserva una buona dose di ottimismo per il futuro: «Sapevamo dell’esclusione ma, essendo il progetto risultato ammissibile, sarà finanziato appena saranno disponibili nuove risorse». 
Di più, da Palazzo Carafa non dicono.

E, ovviamente, si continua a guardare anche all’altro canale di finaniamento che potrebbe essere attivato se la partita del Cis (il Contratto Interistituzionale di Sviluppo) dovesse essere riaperto con il Governo. Perché in quel contesto il Comune si giocherà la partita degli interventi da finanziare per il litorale. Molo di Adriano compreso. Ma questa è già un’altra storia.

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