Lecce, undicenne molestata da un amico di famiglia nel giorno di Pasquetta. Professore indagato per violenza sessuale

Il Tribunale di Lecce
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Venerdì 4 Marzo 2022, 17:50 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 10:17

Arriva alle soglie del processo con le accuse blindate nell'incidente probatorio. Ossia le parole della ragazzina che avrebbe palpeggiato due anni fa in auto, approfittando del fatto di trovarsi accanto a lei sul sedile posteriore della sua  stessa auto: mi ha passato il il braccio sulla spalla e poi ha infilato la mano sotto la maglia per palpeggiarmi il seno.

Il prof

Violenza sessuale aggravata dalla circostanza che la vittima avesse solo undici anni, l'accusa contestata ad un professore di 48 anni residente in un paese del Nord Salento. L'accusa che sarà vagliata nell'udienza preliminare del 12 luglio prossimo dalla giudice Cinzia Vergine per decidere se accogliere la richiesta di rinvio a  giudzio presentata dal pubblico ministero della Procura di Lecce, Simona Rizzo, o di non luogo a procedere dell'avvocato difensore Francesco Tobia Caputo.

In questo passaggio fra l'inchiesta e l'eventuale processo avranno un ruolo anche i genitiori della ragazzina poichè hanno dato mandato agli avvocati Marco Caiaffa ed Andrea Trevisi di depositare l'istanza di costituzione di parte civile.

Pasquetta 2020

I fatti che dovrà vagliare la giudice Vergine risalgono a due anni fa, esattamente il 5 aprile del 2020. Era il giorno di Pasquetta e il professore si era aggregato alla famiglia della ragazzina grazie al rapporto di amicizia stretto attraverso sua sorella. Appena un paio di giorni prima aveva acquistato una nuova macchina, un modello che aveva particolarmente incuriosito il genitore della ragazzina tanto da chiedergli di fargliela provare. 

La macchina nuova

Quale occasione migliore quella giornata di Pasquetta per dedicarsi alle cose futili, sebbene con tutte le restrizioni imposte per contenere la crescente diffusione del Covid-19 allora che non c'erano i vaccini e la prevenzione si faceva solo evitando gli assembramenti. Fu per questo che il professore prese posto sul sedile posteriore. In mezzo: da una parte la ragazzina e dall'altra sua nipote. Il padre non si accorse di nulla, concentrato sulla guida dell'auto ma la ragazzina una volta rientrati a casa trovò il coraggio di raccontare tutto.  A nulla servirono i tentativi di chiarimento prima con la sorella del professore e poi con il diretto interessato.

Le conferme

Da qui la scelta dei genitori di presentare un esposto querela ai carabinieri. Dopo l'avvio dell'inchiesta penale la vittima fu sentita con la formula dell'incidente probatorio (ha la stessa validità dell'esame in aula) e confermò tutto. La sua attendibilità, inoltre, è stata attestata dai consulenti psichiatrici Elio Serra e Sara Scrimieri. Prossimo passaggio sarà la valutazione della giudice per l'udienza preliminare. 

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