Minacce di morte al ministro Nordio: scritte sui muri della scuola De Giorgi

Gioventù nazionale: ci auguriamo che lo Stato rimanga inflessibile e che gli autori di questo atto vandalico siano individuati e consegnati alla Giustizia

Minacce di morte al ministro Nordio: scritte sui muri della scuola De Giorgi
2 Minuti di Lettura
Sabato 4 Febbraio 2023, 20:03 - Ultimo aggiornamento: 21:45

"Nordio boia, speriamo tu muoia", accompagnato dal simbolo dell’anarchia: sono le scritte comparse sui muri dell'istituto De Giorgi a Lecce contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Un gestodi protesta per l’abolizione del regime carcerario del 41bis in riferimento al dibattito sul caso Cospito, detenuto in sciopero della fame.

La denuncia di Gioventù nazionale

«In questo contesto di escalation di minacce di morte, di attacchi alle sedi diplomatiche italiane e annunci di attentati perpetrati dagli anarchici, anche a Lecce, nelle scorse ore, questi "pseudo rivoluzionari" hanno deciso di imbrattare il muro di un’Istituto scolastico per minacciare le Istituzioni - denuncia Andrea Gaetani, dirigente provinciale di Gioventù Nazionale, movimento giovanile di Fratelli d’Italia - La scritta è rivolta segnatamente al Ministro della Giustizia e recita ‘Nordio boia, speriamo tu muoia’, accompagnato dal simbolo dell’anarchia. Questo episodio rappresenta l’ultimo di una serie di attacchi dei gruppi anarchici che, negli ultimi giorni, da Nord a Sud, protestano per l’abolizione del regime carcerario del 41bis in riferimento al dibattito sul caso Cospito, detenuto in sciopero della fame». 


«Per quanto riguarda il metodo, - continua Gaetani - noi di Gioventù Nazionale condanniamo l’atto vandalico di chi per veicolare un messaggio decide di imbrattare i muri con lo spray. Ancor di più se ad essere imbrattato è il muro di un palazzo del centro storico. 
Sul merito, ricordiamo innanzitutto ciò che ha sottolineato il Presidente Meloni: Cospito non è una vittima ma un terrorista condannato per strage che già anni fa ottenne la grazia per uno sciopero della fame e che una volta uscito dal carcere andò a sparare a della gente.

E che spera, rifacendo lo sciopero della fame, di avere gli stessi effetti. Riteniamo poi che il regime del 41bis sia un importante strumento di lotta alla mafia e al terrorismo, che limita la capacità di comunicazione e di mandare messaggi all’esterno. Messaggi che Cospito da detenuto aveva trovato il modo di mandare, per incitare azioni anarchiche. - conclude - Riteniamo, infine, che non si debba cedere a compromessi con chi, come in questo caso, minaccia e usa la violenza contro lo Stato per ottenere qualcosa. Esprimiamo la nostra solidarietà al Ministro Nordio, ci auguriamo che lo Stato rimanga inflessibile con chi ricatta e che gli autori di questo atto vandalico siano individuati e consegnati alla Giustizia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA