L’imprenditore individua un momento ben preciso in cui questa emergenza è cominciata. «Da quando sono iniziati i cantieri in via Leuca e a Porta San Biagio, noi stiamo lavorando – sottolinea Sacquegno – al 30% in meno rispetto agli anni passati. Qui tante attività, e io sono fra queste, stanno pensando di spostarsi fuori dal centro storico, dove mi rendo conto che si lavora anche nei giorni infrasettimanali».
Secondo le previsioni di Sacquegno, se non si interviene, il centro storico rischia di perdere la metà dei locali nel giro di tre anni. «Chi potrà si trasferirà fuori, gli altri chiuderanno del tutto e questo significherà – conclude l’imprenditore – un oscuramento del centro perché le attività sono un biglietto da visita per la città. Se i residenti pensano che senza di noi la loro qualità di vita migliorerà, si ricordino com’era il centro storico vent’anni fa quando faceva paura. Se ha preso valore, è grazie a chi come me ci ha investito».
Anche Mirella Russo, che della movida leccese con il suo Joyce è stata una pioniera, registra difficoltà legate alla diminuzione dei parcheggi, ma non solo. «Il fatto è che di locali ce ne sono così tanti, che la gente più che spostarsi – riflette – si sta distribuendo e questo finisce col penalizzare il centro storico.
Se la movida si stesse spostando, la ritroveresti tutta in un solo punto. Invece, non è questo il caso. Certo, se uno per venire al Joyce, deve impazzire per il parcheggio e avere anche il patema d’animo delle multe, alla fine può succedere che decida di andare altrove, dove questi problemi non ci sono». L’imprenditrice leccese ha qualche dubbio sulla limitazione della circolazione alle auto nel centro storico. «La capisco e la trovo giusta d’estate quando ci sono tanti turisti – sostiene – ma perché non sfruttare d’inverno anche i parcheggi a strisce blu che ci sono all’interno?». Sul calo di presenze, in ogni caso, per la Russo, il problema non sono solo i parcheggi. «Ci sono attualmente qualcosa come 450 locali in città e la maggior parte forniscono la stessa offerta. La mancanza dei parcheggi incide soprattutto nel fine settimana – conclude – ma non credo sia l’unica causa».Chi, invece, registra un andamento pressoché costante senza notare grandi differenze con il passato è Boris Abeni, titolare di Verso Sud in Piazzetta Santa Chiara. «Io sono a Lecce da sette anni e riscontro una certa costanza sia nel numero di presenze – specifica – sia nell’età media dei miei clienti che è intorno ai 30 anni, più alta di quella della zona. Trovo che la gente che voglia raggiungerci, ce la faccia ad arrivare ma non nascondo che se ci fossero più parcheggi e più servizi sarebbe meglio. Per quanto riguarda la mia piccola realtà, insomma, e tenendo conto che siamo in bassa stagione, le presenze, soprattutto nei week end, sono in linea con gli altri anni». Il dibattito è aperto, ma la posta in gioco è senza dubbio alta.