«Internet dieci volte più veloce»
Banda ultra larga per 35mila case

«Internet dieci volte più veloce» Banda ultra larga per 35mila case
di Serena COSTA
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Mercoledì 22 Novembre 2017, 06:40 - Ultimo aggiornamento: 12:29
Entro un anno e mezzo, gli smartphone, i tablet e i pc leccesi diventeranno dieci volte più veloci nello scaricare dati audio e video. Un grande cambio di passo, in vista anche della totale connessione delle televisioni di casa alla linea internet.
Sono 35 mila le unità immobiliari che saranno cablate con un’infrastruttura interamente in fibra ottica, grazie alla convenzione siglata ieri mattina tra il Comune di Lecce e Open Fiber, società compartecipata al 50% da Enel e Cassa depositi e prestiti. Abitazioni soprattutto ma anche negozi e altri tipi di immobili che saranno raggiunti dalla banda ultra larga.
Un investimento, quello della società Open Fiber, che per la città di Lecce ammonta a circa 12 milioni di euro e che porterà all’estensione della banda ultra larga nell’80% del territorio comunale. Saranno esclusi solo borghi (intesi come centri rurali) e marine leccesi, per la cui copertura però, ha assicurato ieri il vicesindaco Alessandro Delli Noci in conferenza stampa, l’amministrazione comunale ha già fatto richiesta di finanziamento alla Regione Puglia con il fine di completare la rete fino all’Adratico.
I cantieri dovrebbero essere «aperti già a dicembre» e i lavori dovrebbero concludersi entro 18 mesi e comportando l’installazione di circa 500 chilometri di cavo in fibra ottica.
 
«Utilizzeremo dove possibile infrastrutture esistenti e, laddove interverremo con tecniche innovative, eseguiremo ripristini a regola d’arte, che salvaguardino le bellezze storico-culturali di Lecce con il minimo impatto per la cittadinanza» ha spiegato ieri Salvatore Nigrelli, responsabile Network Operations area Sud di Open Fiber, il quale ha aggiunto che il gruppo è disponibile a investire successivamente anche nel cablaggio delle marine e dei borghi, al momento esclusi dall’infrastrutturazione.
Lecce risulta, dunque, tra le prime città italiane a essere stata interessata da questo investimento, che rientra nella “Strategia italiana per la banda ultra larga” approvata dal Consiglio dei Ministri con l’obiettivo di fare fronte alla carenza infrastrutturale del Paese e colmarne il ritardo digitale. Cosa cambierà per i cittadini, oltre ad avere una connessione decisamente più veloce? Nessun aggravio di costi in bolletta, ha assicurato Nigrelli: «Molti operatori della telefonia stanno facendo un cambiamento in automatico alla banda ultralarga e senza costi aggiuntivi per gli utenti, anche se non è detto che proprio tutti gli operatori decidano di affittare l’infrastruttura Open Fiber». «Quel che è certo – ha concluso il responsabile Open Fiber – è il coinvolgimento delle maestranze locali per l’esecuzione dei lavori, che potrà creare nuovi posti di lavoro e dare giovamento al territorio».
Nella convenzione rientrano anche 50 edifici di proprietà comunale, tra cui Palazzo Carafa, le Officine Cantelmo, l’ex Convento degli Agostiniani, tutte le scuole elementari e medie cittadine, ma anche alcuni istituti di secondo grado, come il liceo classico “Palmieri”, l’istituto “Calasso”, il liceo scientifico “De Giorgi”, il professionale “De Pace” e altri.
Soddisfazione è stata espressa dal primo cittadino, Carlo Salvemini: «Si tratta di un importante investimento che nasce da un’iniziativa privata e si inserisce in una cornice pubblica, garantendo benefici per l’intera comunità. Siamo lieti che nel progetto vi sia anche la previsione della gratuità della connessione per cinquanta immobili comunali e per tutte le scuole della città di Lecce. Questo significa servizi, risparmio e una ricaduta sulla comunità che è importante soprattutto in un settore strategico come quello dell’istruzione».
Capitolo scottante: i cantieri stradali. «Ho chiesto al nostro partner Open Fiber - ha concluso Delli Noci - di avere un’attenzione particolare per i cosiddetti ripristini del manto stradale in modo che questi lavori non comportino disagi ai cittadini e perché, dopo gli stessi lavori, le strade ritornino efficienti e sicure».
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