«La Provincia si farà carico di un confronto utile per il territorio, al fine di individuare almeno quattro siti per realizzare impianti di compostaggio. Per questo convocheremo nei prossimi giorni l’Assemblea dei sindaci con questo tema all’ordine del giorno».
Il sito indicato da Salvemini non piace al Nord Salento
Lo annuncia il consigliere provinciale Fabio Tarantino, delegato alla Tutela e valorizzazione ambientale, dopo lo scontro dei giorni scorsi sulla candidatura, avanzata dal sindaco di Lecce Carlo Salvemini, di Masseria Ghetta, per ospitare quello che sarebbe il primo impianto di compostaggio (per il conferimento dell’organico) in provincia di Lecce. Un passo fondamentale per la chiusura virtuosa del ciclo dei rifiuto attraverso il recupero dei materiali e l’abbandono dei trasferimenti fuori regione.
Il sito proposto però, secondo i sindaci del nord Salento, sarebbe troppo vicino a Cerrate e ad altri luoghi sensibili. La Provincia è preoccupata delle divisioni tra amministratori e per questo sta lavorando per convocare quanto prima, entro la fine di novembre, l’Assemblea dei sindaci, l’organo dei primi cittadini che ha poteri propositivi, consultivi e di controllo dalla quale far emergere una posizione univoca. Ma il rischio, altissimo, è che, “archiviata” la proposta di Salvemini, riparta un lungo iter che non porterà a nulla a causa della litigiosità dei Comuni. Come è successo puntualmente nel passato.
La Provincia : creare 4 impianti sul tutto il territorio
«Occorre assumere un profilo di responsabilità da parte di tutti - puntualizza il delegato provinciale - perché i fondi europei vanno spesi con un sano criterio di partecipazione. Il territorio non può essere sbilanciato, ma deve sopportare in maniera equa la presenza di impianti. L’idea sarebbe quella di creare almeno quattro impianti, in altrettanti siti dove chiudere il ciclo dei rifiuti nella nostra provincia una volta per tutte».
Il dibattito sul nuovo impianto ha portato il sindaco di Trepuzzi, Giuseppe Taurino a schierarsi contro la proposta dell’amministrazione di Lecce, proponendo due siti, ossia le zone industriali di Galatina-Soleto e di Tricase-Specchia-Miggiano.
Ipotesi sulla quale Salvemini ha chiuso ogni spiraglio. «Spetta alla Regione valutare - sottolinea primo cittadino del capoluogo- ma mi sembra che la proposta alternativa possa essere definita generica. Riportare la palla al centro significherebbe rischiare di perdere il finanziamento che sosterrà al 100% i costi di costruzione. Una scelta sciagurata. I sindaci dei Comuni si sono già espressi in passato, la nostra è una proposta rientra in una logica virtuosa».
Un passo in avanti che a Tarantino sembra però troppo affrettato. «La localizzazione delle nuove aree - osserva - deve essere concertata, ma non solo dai primi cittadini ma anche dall’assessorato regionale e dall’Agenzia regionale dei rifiuti. Solo così riusciremo a trovare il filo e sbrogliare la matassa. Se poniamo un vincolo solidaristico, con 30mila tonnellate, possiamo realizzare almeno quattro impianti e risolvere il problema. Ovviamente si parla sempre di natura pubblicistica, con una partecipazione dal basso e criteri condivisi: non ci può essere una corsa contro il tempo. Basta conflittualità».
Sul tema interviene anche Graziano Vantaggiato.
La parola alla Regione
Le prossime settimane, quindi, saranno decisive. E spetterà soprattutto alla Regione decidere che strada percorrere per arrivare nei tempi più stretti possibili alla realizzazione del primo impianto di compostaggio nel Salento. Un’opera, già finanziata, che andrà ad integrarsi nel nuovo Piano regionale dei rifiuti.