Il Comune chiude Lidl: «Sanzione e convenzione per nuovi servizi, o si dovrà demolire». La società annuncia battaglia

Il Comune chiude Lidl: «Sanzione e convenzione per nuovi servizi, o si dovrà demolire». La società annuncia battaglia
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Sabato 5 Ottobre 2019, 16:11 - Ultimo aggiornamento: 16:53
Ha chiuso i battenti questa mattina il supermercato Lidl in viale della Libertà, a Lecce.
Al termine della querelle amministrativa sui permessi riguardanti il lotto su cui sorge la struttura commerciale, si è dunque arrivati alla chiusura. A darne notizia, sul suo profilo Facebook è stato lo stesso sindaco, Carlo Salvemini, ribadendo la disponibilità dell'amministrazione comunale a trovare una soluzione urbanistica che permetta alla società proprietaria della filiale di adeguare il proprio investimento alle destinazioni urbanistiche della zona.

«Questa mattina - ha scritto Salvemini - la Polizia Municipale ha disposto la chiusura del supermercato Lidl di viale della Libertà in esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato del maggio scorso che ha sancito, a conclusione di un lungo giudizio amministrativo avviato dalla Discoverde srl (società anch’essa operante nella vendita a dettaglio) la nullità del permesso di costruire e dell’autorizzazione commerciale all’epoca rilasciate. Il provvedimento odierno è stato quindi un inevitabile atto dovuto, seppur assunto nella dolorosa consapevolezza delle momentanee ricadute sui dipendenti impiegati. Un provvedimento assunto a valle della doverosa ordinanza dirigenziale del 23 luglio scorso che assegnava 30 giorni di tempo per lo smaltimento delle scorte prima della chiusura».

L'intervento del sindaco arriva dopo la nota della società che si è detta «profondamente delusa» per la chiusura, specificando come «non si comprendono i tempi e modi». «L'azienda si poneva in fiduciosa attesa della decisione del Consiglio di Stato che, lo scorso giovedì, aveva rinviato l’udienza al 17 ottobre concedendo ulteriore tempo, affinché le parti potessero giungere ad una soluzione condivisa che sanasse la vicenda – si legge in un comunicato stampa -. Lidl Italia sottolinea nuovamente di aver agito sulla base di un permesso a costruire e di un'autorizzazione amministrativa rilasciati proprio dal Comune di Lecce. Lidl ha effettuato un significativo investimento economico sul territorio pugliese, autorizzato dal Comune di Lecce, che aveva portato alla creazione di quindici posti di lavoro e ad un servizio commerciale sul territorio consolidato da ormai più di 3 anni, in un momento storico in cui tutti lamentano il decrescere degli investimenti nel Mezzogiorno. Lidl Italia valuterà ora le azioni necessarie nelle sedi più opportune per tutelare i propri diritti». Sarà dunque battaglia. 

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«In questi mesi l’Amministrazione Comunale - ha proseguito, invece, il sindaco - ha lavorato per individuare una possibile soluzione urbanistica, seppur non semplice e dall’esito incerto, e comporre dentro una cornice di interesse pubblico una vicenda oggettivamente complicata. Esito di un percorso politico amministrativo che nella consiliatura 2012-2017 metteva all’asta il terreno di viale della libertà attraverso un’attestazione di destinazione commerciale diversa da quella prevista dal Prg e dichiarata illegittima dal Consiglio di Stato. Tenendo sempre aperto il confronto - pur nel rispetto dei differenti ruoli - con Lidl a conferma della volontà di non considerare la chiusura immediata come unica ratio possibile (contemplata come legittima dalle norme e dalla giurisprudenza). Sorprende quindi leggere oggi che Lidl si dichiari “profondamente delusa” perché al di là della prevedibile e doverosa iniziativa di difesa dei propri interessi essa sa perfettamente che la chiusura - tra l’altro anticipatamente comunicata - è inevitabile;
e che l’Amministrazione Comunale è disponibile a prendere in esame soluzioni urbanistiche capaci di rendere compatibile la presenza del supermercato dentro un progetto di valorizzazione delle funzioni pubbliche del lotto venduto. Da oggi si apre per Lidl la doverosa verifica delle condizioni di sostenibilità dell’investimento realizzato in viale della Libertà nel contesto di una nuova cornice che impone alla stessa, se vuole evitare l’eliminazione della struttura, non solo l’eventuale versamento di una sanzione pecuniaria, ma anche la proposta di una convenzione col Comune per dare alla città quei servizi d’interesse collettivo compatibili con la originaria destinazione del Prg. Noi restiamo in attesa».
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