Dopo la strigliata i genitori diffidano la preside: «Entrare a scuola è un diritto»

Dopo la strigliata i genitori diffidano la preside: «Entrare a scuola è un diritto»
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Mercoledì 1 Giugno 2016, 12:23 - Ultimo aggiornamento: 12:37

Nessun segnale di pace, anzi. E la novità è rappresentata dalla diffida dei genitori nei confronti della preside a riaprire il cortile per consentire di accompagnare i bimbi sino al portone della scuola. Ma anche l’ipotesi di rivolgersi alle autorità competenti per garantire la sicurezza dei propri figli e il diritto a frequentare serenamente le lezioni: mamme e papà della scuola elementare San Domenico Savio - zona Salesiani - sono sul piede di guerra dopo la lettera firmata dalla dirigente.
Al centro della questione c’è un problema legato al divieto di accesso nell’atrio al suono della campanella. E nel mirino di decine di famiglie c’è la dirigente scolastica Addolorata Zingarello. La stessa che nei giorni scorsi, a mezzo lettera formale, aveva accusato i genitori di insegnare un sistema di controvalori etici ed educativi. Un missiva “al vetriolo” che, a detta della stessa Zingarello, si era resa necessaria a causa del mancato rispetto della norma che vieta di accedere nell’istituto all’inizio e alla fine della lezione. Disposizione dirigenziale emanata per ragioni di sicurezza che, secondo la dirigente, è stata trasgredita reiteratamente dai genitori che hanno continuato ad accompagnare i bambini sino alla porta d’ingresso della scuola per tutto l’anno. E, a lettera ricevuta, avrebbero reagito in maniera eccessiva arrivando persino a insultare la dirigente.
Ma i genitori non ci stanno. Rispediscono ogni accusa al mittente, contestano le modalità di azione della Zingarello e sono pronti a scendere in campo in nome della sicurezza e della tutela dei propri figli. Già nei giorni scorsi alcune mamme e papà hanno presentato una diffida formale alla dirigente di riaprire il cortile e consentire ai genitori di accompagnare i bambini sino al portone d’ingresso della scuola. Ma la battaglia è appena iniziata. E non si escludono azioni ben più “incisive”.
«La dirigente scolastica sta conducendo la sua campagna mediatica personale mentre il nostro unico obiettivo è la tutela dei bambini – dichiara un genitore che si fa portavoce di molte mamme e papà arrabbiati - e i nostri figli dovrebbero poter contare su un ambiente scolastico sereno ed è giusto che le questioni degli adulti vengano discusse tra adulti nelle giuste sedi. Nei fatti, però, così non è stato. La dirigente ha pensato bene di consegnare direttamente nelle mani dei nostri figli, e senza busta chiusa, una lettera in cui si sminuisce la figura dei genitori. E molti bambini ne hanno letto il contenuto».
Il portavoce delle famiglie fa sapere che più volte è stato chiesto un confronto con la dirigente per individuare una mediazione: «Più volte, a mezzo lettere regolarmente protocollate, abbiamo chiesto un incontro alla dirigente e ad oggi non abbiamo un riscontro. E l’ultima in ordine di tempo è stata inviata lo scorso sabato ma siamo ancora in attesa di risposte. Cerchiamo di far comprendere alla dirigente è che, vietando l’accesso dei genitori al cortile interno della scuola, si sta generando una situazione di alto rischio».
Secondo i genitori, infatti, al provvedimento di divieto d’accesso al cortile della scuola avrebbe dovuto fare seguito da parte della dirigente una comunicazione all’assessorato comunale alla Pubblica istruzione e la richiesta di chiusura della strada negli orari di ingresso e uscita dalle lezioni. Ciò al fine di consentire che i bambini non corressero alcun rischio di essere investiti da auto e mezzi in transito. «E invece ad oggi siamo in 400 a ritrovarci fuori dai cancelli della scuola e le maestre non riescono a consegnare ai bambini ai genitori – insiste – con una situazione che sta generando episodi molto gravi: alcuni bimbi si fanno male e la maggior parte vengono lasciati uscire da scuola senza i dovuti controlli».
Intanto già oggi pomeriggio il Comitato dei genitori e i rappresentanti di classe e di istituto si riuniranno a scuola. E non è escluso un faccia a faccia con la preside.
 

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