Giudice arrestato: «Un sms all'esponente del governo per il concorso dei notai»

Giudice arrestato: «Un sms all'esponente del governo per il concorso dei notai»
di Roberta GRASSI
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Sabato 3 Giugno 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:49

La segnalazione in Procura è recentissima, risale allo scorso aprile: «Chiesta la raccomandazione a un esponente di governo, per entrare nella commissione del concorso notarile», attualmente in corso per 400 posti. A inviare il messaggio sarebbe stato il giudice Pietro Errede, ben dopo i clamori dell’indagine, pubblica dal giugno dello scorso anno per via di perquisizioni e sequestri a Lecce. A riferire il dettaglio ai militari della guardia di finanza non solo Giancarlo Mazzotta ma stavolta anche il figlio Paride, consigliere regionale di Forza Italia con cui - a suo dire - l’esponente del governo si era recato a pranzo dopo un mini tour in Puglia. Sarebbe stato proprio lui a mostrare l’sms, aggiungendo di non voler dare alcun seguito a tale richiesta. 

Il decreto di nomina

Difatti, il 2 maggio scorso, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha nominato con decreto i componenti della commissione.

Pietro Errede non c’è. Ma figura l’altro magistrato indagato a piede libero (c’è stata richiesta di misura cautelare rigettata dal gip e ora appellata dalla Procura), Alessandro Silvestrini, per cui il consiglio giudiziario il 6 maggio ha dovuto assumere una decisione, come per prassi: il parere, da conferire al Csm, per l’esonero dall’attività giudiziaria che spetta a qualsiasi magistrato venga chiamato a comporre le commissioni di concorso. Anche quelle per la selezione dei nuovi magistrati.

Errede si trova ai domiciliari

Tornando alla posizione del giudice Pietro Errede, che invece si trova agli arresti domiciliari e che è il personaggio chiave della maxi inchiesta della procura di Potenza su ipotesi di favori e benefici in cambio di consulenze e con la “manipolazione” dei procedimenti nella sezione Fallimentare del Tribunale di Lecce, il suo presunto tentativo di contatto con l’esponente di governo è stato ritenuto di rilievo dagli investigatori, i militari del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Lecce. A maggio, nonostante la richiesta di misura cautelare fosse stata già depositata da mesi al gip, hanno inviato una relazione di servizio in Procura. 
In particolare, riferiscono i finanzieri, i due Mazzotta hanno specificato di aver incontrato due esponenti di governo per un giro elettorale in alcune località salentine. 

Il messaggio

Qualche giorno dopo, uno dei due era stato a pranzo con il consigliere regionale e - è stato precisato - dopo averlo chiamato in disparte e «dimostrandosi sconcertato», gli avrebbe mostrato un messaggio ricevuto dal giudice Errede, con cui «quest’ultimo chiedeva un intervento dell’autorità al fine di favorire la sua nomina nella commissione di concorso “per notai”, specificando che “era pulito”». Con la precisazione che, «la stessa autorità aveva chiaramente espresso la volontà di non dare seguito o credito alla richiesta formulata da Errede». 
Tutto ciò, naturalmente, non costituisce alcuna ipotesi di reato. È al vaglio della Procura, che sta tenendo in considerazione circostanze di vario genere, anche solo al fine di comprendere la sfera d’azione e la personalità degli indagati. Nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita lunedì scorso nei confronti di cinque persone, è inclusa una intercettazione più datata (maggio 2022) tra Silvestrini ed Errede, avvenuta nell’ufficio di Silvestrini, in cui si fa cenno a contatti con politici nella partita aperta al Csm per la nomina della presidenza del Tribunale.
Si fa riferimento al senatore della Lega Roberto Marti (estraneo all’inchiesta), che sarebbe stato coinvolto da Silvestrini con lo scopo di raggiungere Matteo Salvini e «ringraziarlo». Si parla anche del viceministro Francesco Paolo Sisto, sottolineando proprio la sua mancata disponibilità a qualsiasi manovra. «Un rapporto proprio da ragazzi, io lo chiamo fratello. Mi avesse inserito in una commissione ministeriale...», dice Errede. 

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