Lecce, gestione del Castello Carlo V: processo per i sei imputati

Il Castello Carlo V di Lecce
Il Castello Carlo V di Lecce
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Lunedì 2 Maggio 2022, 13:54 - Ultimo aggiornamento: 15:40

Fissato il processo che dovrà vagliare le ipotesi di reato di peculato, truffa ed evasione fiscale contestati nell’inchiesta sulla gestione dei servizi di informazione e accoglienza turistica del castello Carlo V di Lecce, affidata nel 2017 dal Comune alle cooperative Theutra e Oasimed. Hanno scelto tuiti il rito abbreviato (si svolge sugli atti della Procura e delle difese, in caso di condanna prevede una riduzione di un terzo della pena) gli imputati, nell'udienza preliminare di oggi davanti al giudice Alcide Maritati: processo il 29 settembre per  Marina Quarta, 52 anni, di Lecce, presidente della cooperativa Theutra; Paolo De Rinaldis, 49 anni, di Lizzanello, vicepresidente della stessa Theutra; Anna Maria Cafiero, 77 anni, di Lecce, consigliera della Theutra; Stefano Ramires, 49 anni, di Lecce, presidente della cooperativa Oasimed; Raffaella de Luca, 49 anni, di Galatone, vicepresidente della Oasimed; e Marco Bianchi, 46 anni, di Lecce.

Sono difesi dagli avvocati Amilcare Tana, Ivana Quarta e Luigi Quinto.


Le accuse

Sotto i riflettori i ticket per gli ingressi al castello di Lecce. Nel fascicolo si parla di una somma di oltre 73mila euro trattenuta indebitamente - questa le accuse che il giudice vaglierà - nonché di spese gonfiate per dimostrare costi non sostenuti nella mostra dedicata al fotografo Elliot Erwitt ed infine di mancato versamenti all’erario. Non è la verità processuale che dovrà essere invece stabilità dalle eventuali sentenze dei diversi gradi di giudizio.
Questo passaggio dell’iter processuale riguarda Marina Quarta, 52 anni, di Lecce, presidente della cooperativa .
Per tutti le contestazioni di peculato e di truffa. Ossia che le due cooperative riunite in un raggruppamento temporaneo di imprese comunicarono al Comune di Lecce incassi minori di quelli reali.

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