Freddo e gelo a scuola: studenti con il plaid. «Presto il riscaldamento»

Freddo e gelo a scuola: studenti con il plaid. «Presto il riscaldamento»
di Paola COLACI
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Giovedì 1 Dicembre 2016, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 16:42
Salento nella morsa del gelo, ma i riscaldamenti in molte scuole superiori della provincia restano ancora spenti. Centinaia di studenti costretti a fare lezione con sciarpe e cappotti. E in qualche caso i ragazzi si portano anche il plaid da casa - ieri è accaduto a Casarano - mentre Palazzo dei Celestini, titolare degli immobili, prova a correre ai ripari. Il delegato provinciale all’Edilizia scolastica, Giovanni Tundo assicura: «Ditte già al lavoro: entro un paio di giorni termosifoni accesi in tutti gli istituti scolastici».
Ma da Lecce a Gallipoli, passando per Casarano, Copertino e Racale cresce la protesta degli studenti. Negli uffici della Provincia piovono le segnalazioni dei dirigenti scolastici, mentre il consigliere provinciale di opposizione Danilo Scorrano scende in campo con un’interrogazione urgente.
 
La miccia della protesta delle scuole superiori salentine si è accesa ieri mattina dopo che già nella giornata di lunedì, con il gelo a sorpresa, c’erano stati i primi disagi. Complice l’inverno che è ufficialmente tornato a bussare alle porte del Salento accompagnato da forti raffiche di vento gelido e con la colonnina di mercurio che già alle 8 del mattino si era assestata intorno ai 7 gradi. Stessa temperatura con cui gli studenti dell’istituto tecnico “Grazia Deledda” di Lecce compresi quelli che frequentano la sede staccata di piazza Palio, si sono ritrovati a fare i conti anche in classe. Nonostante l’ondata di freddo, infatti, gli impianti di riscaldamento nei due edifici scolastici sono rimasti spenti per tutta la giornata di ieri. E agli studenti non è rimasto altro da fare se non indossare nuovamente giacche, cappotti e sciarpe e scendere in strada a protestare. Un sit-in fuori dall’edificio che è nato in modo spontaneo e a cui hanno dato vita gli alunni della succursale del “Deledda”. La protesta è andata avanti per tutta la mattinata, mentre dalla segreteria dell’istituto partivano segnalazioni e richieste di intervento agli uffici della Provincia titolare della delega in materia di Edilizia scolastica per gli istituti superiori salentini. All’allarme lanciato dal “Deledda” hanno fatto seguito alcune segnalazioni di alcuni presidi di Copertino come pure altri provenienti dagli istituti di Casarano. Per tutti la medesima denuncia: impianti di riscaldamento spenti, aule al gelo e docenti e alunni costretti a fare lezione imbacuccati.

Una vera e propria emergenza, insomma, che sulle prime ha ricordato il “gennaio nero” dello scorso anno quando la Provincia, senza soldi in cassa, rimase anche secco di gasolio per i riscaldamenti e i termosifoni nella maggior parte degli istituti superiori si spensero per settimane. In realtà il delegato provinciale all’Edilizia, Giovanni Tundo, ha provato a rassicurare dirigenti e studenti: «Nessuna emergenza e nessun problema legato al gasolio per i riscaldamenti. Quest’anno ne abbiamo a sufficienza per affrontare tutta la stagione invernale». E allora perché, nonostante le temperature rigide, i termosifoni nelle classi salentine sono ancora spenti? «In realtà quest’ondata di freddo gelido ci ha colti di sorpresa – ha specificato Tundo – Le ditte incaricate in questi giorni stanno procedendo alla verifica e alla messa in funzione di tutti gli impianti di riscaldamento nelle scuole superiori. Un’operazione che dovrebbe essere completata già nelle prossime ore. Seppure la Provincia debba fare i conti con ingenti tagli da parte del Governo centrale, per noi il settore dell’edilizia scolastica resta una priorità. Già domani (oggi, ndr) partiranno i lavori di messa in sicurezza della palestra dell’istituto Fermi di Nardò che era inagibile ed entro una settimana gli alunni potranno tornare a utilizzarla».

Ma per il consigliere provinciale di Salento Bene Comune, Danilo Scorrano, l’amministrazione guidata da Antonio Gabellone sarebbe in notevole ritardo rispetto alla norma che impone l’attivazione degli impianti di riscaldamento nelle scuole entro il 15 novembre. Per questo ieri ha presentato un’interrogazione urgente sulla questione: «La Provincia ha provveduto a indire il bando per il servizio solo il 15 ottobre e solo ieri è stato possibile incaricare le ditte. L’ente ha da gestire 108 istituti scolatici e ognuna delle 5 ditte assegnatarie dovrà controllare più di 20 impianti. Ecco perché alcune scuole salentine resteranno al freddo anche per le prossime settimane». Ma chi pagherà questi ritardi burocratici? Scorrano non ha dubbi: «Saranno sempre gli studenti e i docenti che ora saranno costretti a fare i conti con notevoli disagi».
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