Abbonamenti pirata a Dazn, Sky e Disney Channel: 1.900 indagati in Italia, 23 nel Salento. Guadagni per mezzo milione di euro

Abbonamenti pirata a Dazn, Sky e Disney Channel: 1.900 indagati in Italia, 23 nel Salento. Guadagni per mezzo milione di euro
2 Minuti di Lettura
Venerdì 4 Marzo 2022, 19:33 - Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 10:17

Acquisti di abbonamenti pirata e, dunque, accusa di ricettazione per circa 1.900 italiani affezionati ai programmi ed ai servizi delle piattaforme Dazn, Sky, Disney Channel e Mediaset Premium. L'inchiesta della compagnia di Gallarate (in provincia di Varese) della Guardia di finanza si è estesa su tutto il territorio nazionale ed ha raggiunto anche il Salento attraverso l'analisi dei versamenti ricevuti dalla persona ritenuta il deus ex machina degli accessi abusivi ad alcune delle piattaforme televisive più seguite: 23 utenti di Gallipoli, Nardò, Alezio, Poggiardo, Corsano, Caprarica, San Cesario, Surbo, Leverano, Veglie, Trepuzzi e Morciano, fra i clienti di  G.M., 70 anni, di Golasecca (Varese), imprenditore in pensione.

Violazione della proprietà intellettuale

Il capo di imputazione dell'inchiesta del pubblico ministero della Procura di Lecce, Maria Vallefuoco, contesta loro di avere acquistato consapevolmente da G.M.  abbonamenti Iptv (Internet Protocol TeleVision) pirata. Pirata perché al principale indagato vengono contestate le accuse di violazione della proprietà intellettuale ed anche la contraffazione, l'alterazione o uso di segni e distintivi di opere dell'ingegno ed infine la frode informatica.

Copie pirata dei giornali: chiusa la prima inchiesta. Danni all'editoria per 250 milioni di euro all'anno

Gli incassi

Dall'analsi della documetazione acquisita, la Guardia di finanza sostiene che G.M. da 2017 fino a giuno 2020 abbia incassato oltre 482mila euro: 97.391 nel 2017, 138.862 nel 2018, 173.857 nel 2019 e 72.130 nel 2020.

Individuati anche i siti utilizzati per attivare gli abbonamenti e le cifre versate. Fra i salentini c'è chi ha versato 22 o anche 200 euro. A difenderli, fra gli altri, gli avvocati Francesco Cavallo e Fabio Ruberto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA