Lecce verso il voto, il Pd cambia la linea: «Noi, in campo con Salvemini»

Carlo Salvemini, sindaco di Lecce
Carlo Salvemini, sindaco di Lecce
di Paola COLACI
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Lunedì 6 Marzo 2023, 05:00

«A 12 mesi dalla fine della consiliatura, il Pd continua e continuerà ad essere impegnato a completare il mandato e a rafforzare la coalizione che ha in Carlo Salvemini una guida forte e autorevole». In vista delle comunali del prossimo anno ora a blindare la candidatura del sindaco uscente e già in corsa per il terzo mandato a Palazzo Carafa, Carlo Salvemini, è il segretario provinciale del Pd, Luciano Marrocco.

La presa di posizione 

Una presa di posizione netta e “necessaria” - secondo i ben informati - che giunge a poche ore di distanza dalle dichiarazioni del neo segretario cittadino dem, Romeo Russo.

In relazione al nuovo corso del partito in città e in vista della partita elettorale del 2024, Russo aveva infatti sottolineato come dalle parti della segreteria di via Tasso la riflessione su candidature e coalizione sia in corso. E seppure in campo già dallo scorso ottobre per il centrosinistra sia sceso Salvemini, quello del sindaco uscente potrebbe non essere il solo nome sul tavolo. «Il Pd si impegnerà in una riflessione, prima all’interno del partito e poi con gli alleati, per valutare quale possa essere il migliore candidato sindaco per Lecce - aveva detto Russo - E non è escluso che la scelta possa ricadere su Salvemini. Ma allo stesso tempo non è detto che altri partiti della coalizione possano rivendicare un loro candidato. Così come, non è da escludere che la scelta del candidato passi dalle primarie». Poi il segretario cittadino aveva precisato ancora meglio: «Al momento non c’è alcuna preclusione nei confronti di nessuno, questo deve essere chiaro, abbiamo necessità di parlare di idee guardando prima al presente e poi al futuro. Sicuramente siamo alleati di Salvemini, con il quale ci confronteremo e nei confronti del quale non abbiamo nessuna preclusione. Ma è evidente come in questa fase sia necessario e indispensabile avviare un confronto interno al partito. Non c’è una scelta definitiva del partito sull’opzione Salvemini e nemmeno una negazione».

Reazioni e mal di pancia 

Dichiarazioni che per tutta la giornata di ieri avrebbero scatenato reazioni e mal di pancia tra le file dei dirigenti dem. Due le linee di pensiero al centro del dibattito. Da un lato si sarebbe posto chi, a difesa del segretario cittadino del partito, avrebbe ricondotto le sue riflessioni alla normale dialettica democratica. Per altro verso non sarebbero stati pochi, invece, quelli che avrebbero giudicato inopportuna e fuori luogo l’ipotesi di candidature altre da Salvemini. Fronte della barricata quest’ultimo che avrebbe visto schierati numerosi dirigenti e big del Pd salentino, convinti della necessità di blindare la candidatura di Salvemini.
A incaricarsi di rimettere ordine nella questione, dunque, il segretario provinciale del Pd, Luciano Marrocco. «Il Partito Democratico è stato un punto fermo intorno a cui si è costruita la coalizione che nel 2019 ha portato la proposta politica guidata da Carlo Salvemini a vincere le elezioni al primo turno ricevendo un mandato pieno non solo per amministrare una città - il capoluogo di provincia - complessa come Lecce, ma ad offrire una visione di governo nel lungo periodo - Marrocco ha posto il sigillo sulla ricandidatura dell’attuale inquilino di Palazzo Carafa - In questi quattro anni i tanti risultati raggiunti, le numerose risorse attratte e i progetti realizzati sono andati tutti in questa direzione. A 12 mesi dalla fine della consiliatura, il Pd continua e continuerà ad essere impegnato a completare il mandato e a rafforzare la coalizione che ha in Carlo Salvemini una guida forte e autorevole in grado di portare avanti quel processo di costruzione di una città più moderna, inclusiva, attenta alle tematiche ambientali e sensibile ai temi sociali».

Dibattito aperto tra gli iscritti 

Intanto dibattito già aperto anche tra gli iscritti. «A solo una settimana dalle primarie questo Pd Leccese, deve ancora riconoscersi, riunirsi e cominciare a interpretare pienamente il metodo partecipativo imposto dal voto e dall’impronta della nuova segreteria nazionale, oltre che dalle regole - hanno fatto sapere i portavoce Stefania Spagnolo, Valentina Battaglini e Luigi Sanasi - Perciò noi iscritti siamo in attesa di una prima convocazione, non ancora avvenuta, del direttivo del circolo che avvii il processo di partecipazione, e dia la legittimità di decisione collegiale a linea e indirizzo politico della segreteria. Linea e indirizzo che non potranno non tener conto della ampia fetta di società che si è dichiarata elettore attivo del Pd con il voto alle primarie».

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