Salento, crisi e Xylella: oltre 100 frantoi hanno chiuso

Salento, crisi e Xylella: oltre 100 frantoi hanno chiuso
di Donato NUZZACI
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Venerdì 23 Settembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:23

Attestazioni di «vicinanza e solidarietà» arrivano dai colleghi frantoiani e imprenditori agricoli verso la famiglia di Cosimo Negro, titolare di un frantoio a Morciano di Leuca , dopo il tragico fatto accaduto alcuni giorni fa. La crisi che ha investito il settore olivicolo è ancora lontano dall'attenuarsi. Ogni giorno che passa, nonostante gli aiuti ei reimpianti di nuovi alberi di ulivo, molte imprese non riescono a reggere e sono costrette a chiudere a causa della scarsa produzione di olive, dei numerosi adempimenti burocratici e delle tasse «che svogliano qualsiasi iniziativa». Si calcola che siano oltre 100 i frantoi costretti ad arrendersi nella provincia di Lecce negli ultimi tre anni. 

L'esperienza degli adetti ai lavori

Per Marta Lisi, dottore agronomo e titolare insieme a Vito e Consiglia della società agricola “Merico” di Miggiano «il problema di chi lavora in agricoltura è serio e ogni giorno tocchiamo con mano questa crisi. Aumentano sempre di più gabelle, tasse, contributi da pagare, sembra che il settore agricolo sia una mucca da spremere - spiega la Lisi -. Accedere agli aiuti che ci sono o ci dovrebbero essere non è semplicissimo. Di recente è uscito il bando Pnrr per il fotovoltaico a cui abbiamo saputo che se dovessimo cambiare l'impianto vecchio con uno nuovo saremmo poi costretti a perdere l'incentivo. Per non parlare di tutte le altre spese a cui è soggetta un'azienda, costi per vari consulenti e altre persone che ti seguono. Insomma, il settore agricolo sta andando per aria perché non c'è soltanto una questione energetica dietro la crisi, ma comincia a costare un po' tutto, dalla bottiglia di vetro all'etichetta, al trasporto, a questo si aggiunge la riduzione della produzione: l 'alternativa come abbiamo fatto noi è diversificare l'offerta, noi produciamo in maniera biologica anche grano e legumi, mandorle e altri ortaggi». I lcomparto agricolo o «per quanto si dica che venga aiutato, purtroppo non è sostenuto concretamente e abbastanza. Soprattutto dopo la xylella, i costi li abbiamo sempre dovuto pagare e ancora adesso, nessuno ci dice “stoppiamo tutto, veniamo incontro agli agricoltori, bloccando per esempio il pagamento dei contributi”. Niente, e l'azienda deve trovare lo stesso i soldi, abbiamo tutti dei mutui per i nuovi macchinari e la banca batte cassa. Per questo esprimiamo massima solidarietà e ci dispiace tanto per questo imprenditore di Morciano, capiamo perfettamente: qui non si dorme di notte».

L'imprenditore di Presicce-Acquarica 

Da Presicce-Acquarica, Giancarlo Palese, titolare dell’azienda Palese Carlo Giacomo con sede ad Acquarica, racconta la sua esperienza: «La situazione nel settore agricolo è drammatica, lo abbiamo sempre detto. C’è un forte calo del lavoro rispetto a 7-8 anni fa e purtroppo il frantoio non produce più reddito. Noi teniamo in attività i nostri macchinari soltanto per circa un mese e non più come in passato per 4-6 mesi. Facciamo l’olio per noi, per il confezionamento e la vendita, e magari per qualche amico e poi chiudiamo, non ci sono olive, sono molto poche.

Produciamo in tutto 100 quintali, mentre prima erano molti di più - continua Palese -, abbiamo circa 40 ettari di terreno e produttivi sono rimasti 6-7 ettari con piante di leccino. Nel resto delle campagne abbiamo piantato, grazie ad alcuni aiuti, oltre 2mila nuovi alberi, ma sono piccoli e poco produttivi, un solo albero secolare prima garantiva più di dieci alberetti di oggi, e non aveva bisogno di cure durante l’estate. Dispiace per quanto accaduto, questo settore è in profonda crisi».


Intanto oltre alle somme erogate dalla Regione negli ultimi anni, con il Pnrr nazionale sono stati messi a disposizione 100 milioni di euro di contributi per le aziende agricole e agroindustriali titolari di frantoi oleari effettuano che estrazione di olio extravergine di oliva. Potrebbe essere insieme questo, secondo il governo centrale, un ulteriore aiuto per tentare di risollevare il settore al recente bando "Parco Agrisolare" del Ministro delle politiche agricole per gli investimenti per impianti fotovoltaici su edifici ad uso produttivo nei settori agricolo ed agroindustriale.

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