Stop al diesel: «Proviamoci anche a Lecce»

Stop al diesel: «Proviamoci anche a Lecce»
di Azzurra DE RAZZA
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Giovedì 1 Marzo 2018, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 10:11
Tutti d’accordo. Stop al diesel fra qualche anno: si può anche nel centro di Lecce, la strada è obbligata. «Lecce non è certo paragonabile a Roma, ma la questione ambientale legata al traffico e al consumo di carburante inquinante dipende da una serie di interventi che dovrebbero interessare sia i piccoli che i grandi centri». Così il presidente di Italia Nostra Sud Salento, Marcello Seclì, commenta l’annuncio di stop ai veicoli privati a diesel nel centro storico di Roma a partire dal 2024 fatto dal sindaco Virginia Raggi due giorni fa al C40 a Città del Messico. 
«Un’occasione per riflettere in maniera collettiva su una questione su cui siamo già in ritardo - continua Cretì - altroché vedere il 2024 come una data lontana. Siamo tutti obbligati ormai a fare i conti con il nostro futuro, pure Lecce, anche se non ha problemi di emergenza smog come Roma, Milano o Torino. E’ la sommatoria dei fattori inquinanti che determina il problema a livello globale. I buoni propositi, però, hanno senso solo se inquadrati in una serie di attività da programmare per contenere traffico e polveri sottili».
I grandi temi discussi negli ultimi mesi - fino all’appuntamento in Messico - aprono dibattiti anche nel Salento. «Fa bene la Raggi a considerare questa opportunità ma anche a Lecce si potrebbe scegliere questa direzione - dice Maurizio Manna, direttore di Legambiente Puglia - e nonostante siano state adottate misure utili come ad esempio la chiusura del centro storico al traffico e l’utilizzo di mezzi elettrici, bisogna fare sempre di più. É necessario un balzo in avanti pensando ad uno stop ai diesel in centro seppur accompagnato da iniziative di razionalizzazione della mobilità. Lecce ha una superficie relativamente modesta e quindi organizzarla con micro-trasporti non dovrebbe essere difficile creando un mix di intermodalità. Senza scelte radicali continuiamo a trascinarci e ad accumulare costi sociali notevolissimi».
Nella pratica si fanno i conti con una città, quella di Lecce, molto resistente a ogni proposta di cambiamento.
 
«L’amministrazione comunale si dovrebbe muovere e l’abbiamo vista un po’ lenta su questo tema - dice Alessandro Presicce, responsabile di Adoc Lecce - otto mesi sono pochi per dare un giudizio, ma probabilmente abbiamo visto meno di quello che ci si potevamo aspettare da chi, come il sindaco Carlo Salvemini, ha fatto della mobilità alternativa la propria bandiera tenendo anche la delega alla mobilità. Non abbiamo visto significativi interventi nella riduzione di auto circolanti. Una soluzione vincente sarebbe ragionare con i comuni limitrofi. Penso a Monteroni, Novoli, Cavallino, ai comuni dotati pure di stazione ferroviaria. Una singola misura non basta - conclude Presicce - e vale solo se inserita in un contesto di misure che facciano diventare conveniente al cittadino la mobilità sostenibile, sennò diventa solo uno slogan».
Lo scenario europeo, anzi globale, è quello di case automobilistiche alle prese con grandi cambiamenti e non è certo la semplice sfida dell’elettrico la protagonista del futuro. Sergio Marchionne, uomo Fiat e amministratore delegato di Fca, lo aveva annunciato già prima dell’intervento della Raggi a Città del Messico: uno stop alla produzione di diesel dal 2022 sottolineando come sarà anche un maggiore impulso alle auto elettriche a determinare «un cambio di paradigma totale, che è destinato a modificare il volto dei trasporti come lo abbiamo sempre inteso». Ripensare, ripartire e preparasi a nuovi scenari. Forse anche nella “piccola” Lecce.
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