Cucce, ciotole piene di cibo e acqua: nel cimitero un maxi ricovero per i gatti randagi

Gatti nel cimitero a Lecce
Gatti nel cimitero a Lecce
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Martedì 17 Dicembre 2019, 13:07
Il Comune di Lecce punta alla tutela dei gatti e al decoro delle aree pubbliche. La giunta comunale ha deliberato il posizionamento di un container prefabbricato all'interno del cimitero della città. Sarà una stanza-degenza post sterilizzazione - a noleggio temporaneo -  dei gatti. La struttura sarà sistemata vicino ai bagni della Lupiae Servizi. Contestualmente sarà realizzata una recinzione in metallo, provvista di cancelli di ingresso sia pedonale che carrabile e che sarà attrezzata con cucce, ciotole per il cibo e per l'acqua. Il tutto sarà segnalato da paline con cartelli informativi  e nei pressi dell'area "riservata" saranno installati dei rallentatori per regolare la velocità e il transito degli automezzi. 

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Una scelta necessaria alla luce anche delle polemiche, che si sono susseguite nel corso degli anni e che va incontro alle necessità dei piccoli amici a quattro zampe.
L’idea di localizzare in un presidio sanitario un luogo di ricovero per gatti, infatti, risale al 2016, quando inizia anche il rapporto di collaborazione tra Domenico Clemente e il Comune sulla gestione dei felini. Nel luglio 2016 l’amministrazione Perrone, con l’assessorato all’Ambiente occupato da Andrea Guido, sottoscrisse un protocollo d’intesa con l’Asl per la cessione, in comodato d’uso gratuito, di un locale situato nell’ex Opis da adibirsi a luogo di degenza per le cure necessarie ai gatti vaganti, sterilizzati o feriti. In quella stessa delibera l’amministrazione si dotò di un servizio di pronto intervento per il recupero di felini incidentati o feriti.

Entrambi i servizi (degenza felini e soccorso felini) furono affidati all’associazione “Guardia dell’Ambiente”, di cui Domenico Clemente era il responsabile. Le spese previste ammontarono a 10mila euro, con 6mila euro da destinare all’associazione per il periodo da luglio a dicembre 2016. Allo stesso tempo, adiacente al gattile, fu realizzata un’oasi felina, che si concretizzò recintando un’area con alberi e attrezzandola con piccole tettoie e cucce, in maniera tale da renderla fruibile al ricovero dei gatti. Una sistemazione che non piacque ai vertici dell’Asl. Infatti, due anni fa l’ex direttore generale dell’Asl, Ottavio Narracci, avrebbe inviato una nota diffidando il Comune di Lecce per quel luogo, invitandolo a trovare un’altra sistemazione più adeguata, che non poteva essere l’ex Opis, in quanto presidio sanitario e ospedaliero. Nello specifico, le stanze che ospitano il gattile si trovano tra il Sert (Servizio per le tossicodipendenze) e il centro disturbi dell’alimentazione, con soggetti immunodepressi.
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