Denunciò un lontano parente per violenza sessuale e lesioni personali : il tribunale di Lecce condanna l'imputato in primo grado. E in aula, nel corso della discussione fa eco anche il messaggio sanremese di Chiara Ferragni “ Pensati Libera” , rivolto a tutte le donne.
I fatti
I fatti risalgono al 2020 quando una giovanissima, allora ventiduenne, originaria di un paese dell'area casaranese ha sporto denuncia presso la stazione dei carabinieri di Casarano. La donna ha denunciato un uomo, definito in sede processuale “affine”, di fatto il cognato del suo compagno, con il quale al momento dell'accaduto si trovava sola in casa, per averla costretta a subire atti sessuali contro la sua volontà, afferrandola per il collo; l'imputato inoltre è stato accusato di lesioni personali aggravate “consistenti nella contusione del braccio destro con ecchimosi procurate alla vittima spingendola contro un mobile della cucina aa seguito del suo rifiuto”.
Nel corso del dibattimento sono stati analizzati anche i rapporti tra le parti, connessi da legami di natura familiare se pur alla lontana; in assenza di prove tangibili, in un primo momento il pm d'udienza Maria Vallefuoco aveva chiesto l'assoluzione della parte imputata.
La tesi della parte civile
La tesi portata avanti dall’avvocato di parte civile Antonio Palumbo, è stata però incentrata proprio sul grado di attendibilità della ragazza.