Salvemini sull'emendamento delle concessioni demaniali Il primo cittadino «Un bene per «l’interesse generale. Ora il demanio sarà un'opportunità per tutti»

Il sindaco Carlo Salvemini
Il sindaco Carlo Salvemini
di Stefania DE CESARE
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Giovedì 17 Febbraio 2022, 11:12 - Ultimo aggiornamento: 15:07

«Si apre una fase nuova nel sistema delle concessioni demaniali marittime con gare accessibili a tutti. Nessuna catastrofe e nessuna crociata contro le concessioni balneari».
Sono le parole del sindaco di Lecce Carlo Salvemini che interviene dopo l'approvazione dell'emendamento al decreto legge Concorrenza con cui il Consiglio dei Ministri all'unanimità ha scritto la parola fine a nuove proroghe e rinnovi automatici: al primo gennaio 2024 le concessioni balneari saranno assegnate solo con gara pubblica.

Con l'emendamento è stato fissato il termine ultimo delle concessioni attuali (scadenza al 31 dicembre 2023) mentre una legge delega indicherà i criteri delle gare: spazio alle piccole realtà familiari, alla tutela dell'ambiente, alla qualità dell'offerta e attenzione particolare anche alle tariffe, cercando di porre un freno caro ombrelloni. Un percorso chiaro e tracciato, che ha visto protagonista proprio il primo cittadino di Lecce. È stata l'amministrazione Salvemini, infatti, a portare l'annosa questione delle spiagge italiane immobile da anni - all'attenzione dei giudici.

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Sindaco, dopo la decisione del Consiglio di Stato si è fatto un altro passo in avanti verso una semplificazione della disciplina sulle concessioni demaniali. Cosa pensa dell'emendamento?
«È un provvedimento che segna l'ingresso in un tempo nuovo perché introduce la libera concorrenza nel settore delle concessioni demaniali marittime. È un inedito assoluto nel nostro Paese, che da tempo vede invece questo settore ingessato per effetto di concessioni rilasciate decenni fa e che sono state prorogate tante volte, escludendo ogni aspirante outsider dalla possibilità di proporsi tramite bandi pubblici per fare impresa sul demanio marittimo. È una novità positiva per l'interesse generale, ispirata da una sentenza del Consiglio di Stato che ha riconosciuto il corretto operato del Comune di Lecce».


Qual è il prossimo step adesso? Quando saranno pubblicati i bandi per le coste leccesi?
«L'emendamento è stato inserito nel Ddl Concorrenza che, per impegni assunti nell'ambito del Pnrr, dovrà essere approvato entro il 2022.

Dall'entrata in vigore, il Governo entro sei mesi emanerà uno o più decreti legislativi per definire i criteri per l'assegnazione delle concessioni tramite gare nelle quali si terrà conto di elementi come la tutela ambientale, la salvaguardia paesaggistica, l'accessibilità, la valorizzazione naturalistica e culturale dei tratti di costa. Tutti elementi che Lecce ha anticipato con il suo Piano delle Coste e che si rivelano in linea con il provvedimento governativo».

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Si parla di favorire la massima partecipazione di imprese ma poi nelle gare conterà l'esperienza tecnica e professionale già acquisita. Ci sarà spazio per tutti gli outsider che per anni sono stati esclusi dal mercato?
«Le gare saranno accessibili a tutti e, pur valorizzando l'esperienza acquisita, non potranno precludere la partecipazione di alcuno. Occorrerà bilanciare l'esigenza di apertura del mercato con il giusto riconoscimento delle professionalità dei balneari uscenti, degli investimenti effettuati e non ancora ammortizzati, dell'avviamento delle attività».
C'è chi dice che la decisione del Consiglio dei Ministri possa tradursi in un regalo ai gruppi stranieri.
«Viviamo in un sistema economico che vede la concorrenza tra imprese nazionali e straniere in tutti i settori, in tutta Europa. Non vedo perché solo per le concessioni balneari dovrebbe giustificarsi una chiusura del mercato. Credo invece che i balneari italiani, proprio per la decennale capacità acquisita, possano affrontare con successo questo passaggio e che molti di loro si vedranno riassegnate le concessioni. Dunque, nessuna catastrofe e nessuna crociata contro le concessioni balneari. Che sono uno strumento imprescindibile di offerta di servizi. Probabilmente cambierà da qualche parte il nome e cognome del titolare della concessione. Ma questo non giustifica il parlare di espropri o azzeramenti di filiere. Il Governo ha anche introdotto la clausola per la salvaguardia dei dipendenti degli stabilimenti».
Il Piano Coste di Lecce sarà una guida per le gare. A che punto è l'iter di adozione? I bandi per i nuovi lotti, come ad esempio quelli per le spiagge libere con servizi, saranno disponibili prima dell'estate?
«Il Piano delle Coste approvato dal Consiglio comunale ora deve essere fatto proprio dalla Regione Puglia e confidiamo in brevissimo tempo di ottenere il via libera definitivo così da chiudere il percorso di approvazione. Da quando entrerà in vigore potremo mettere a gara da subito i nuovi lotti, mentre per i lotti in scadenza al 2023 dovremo predisporre le gare, secondo le indicazioni che verranno dal Governo. Le gare saranno una novità assoluta che Lecce affronterà come tutti gli altri comuni costieri d'Italia. Un passaggio che non sarà semplice, ma, come sapete, siamo abituati a fare i conti con le situazioni complicate».
Che fine faranno i lidi in muratura?
«Secondo la previsione del Piano regionale delle Coste i lidi in muratura dovranno essere riconvertiti, previa consultazione con il Demanio. Ma di certo non ci saranno le ruspe pronte ad abbatterli appena il Pcc sarà approvato. Queste costruzioni, che in alcuni tratti precludono perfino la vista del mare, sono il lascito di scelte e contesti, anche culturali, diversi, risalenti al secolo scorso che oggi sono cambiate. Se oggi qualcuno decidesse di costruire un manufatto in cemento sulla spiaggia certamente insorgeremmo come comunità. Dunque, senza strappi o particolari drammi, dovremo accompagnare la trasformazione di questi lidi in strutture ecocompatibili amovibili e sostenibili, anche a tutela delle spiagge, che sono contesti naturali fragili. Naturalmente bisogna farlo in ossequio alle norme vigenti, che stabiliscono i percorsi da seguire, che sono regolati e non improvvisati e certamente non hanno alcun intento punitivo».
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