Voglia di leggerezza, almeno per una notte. Quella di San Silvestro, of course, per la quale - in queste ultime ore che ci separano dal 2023 - fervono i preparativi: eventuali figli troppo piccoli e genitori anziani da sistemare, le mise rutilanti del caso da allestire e - sì - la scelta dei cenoni con annesso veglione apotropaico. Che nel frattempo hanno quasi già fatto registrare il tutto esaurito, o quasi, ovunque nel Salento, prova provata del desiderio generale di buttarsi alle spalle le iatture degli ultimi tempi - degli ultimi anni, per la precisione - per farsi trovare in splendida forma, scintillanti e festeggianti, dal nuovo anno alle porte.
Già al completo da fine novembre
«Il trend è questo: siamo già al completo da fine novembre», ammette Giovanni Fedele, patron del Chiostro dei domenicani e del ristorante “Gimmi” di Lecce, che ha finalmente aperto i battenti ad aprile di quest’anno, con menu alla carta, dopo i problemi dell’annus horribilis 2020. Di estrazione prevalentemente locale i prenotanti, anche se l’albergo che ha di recente arricchito l’offerta complessiva della struttura è pieno di stranieri, pure pronti a partecipare al cenone e al party successivo con le atmosfere musicali di Maurizio Macrì (mentre durante la cena sarà di scena il dj Marcello Maggiore).
Pienone anche all’Hilton Garden Inn Hotel, dove Giancarlo De Venuto, general manager della struttura e al contempo presidente di Assohotel Confesercenti Lecce, sottolinea come il desiderio di passare una serata beneaugurante non sia mai tramontato, neppure negli ultimi anni, soprattutto da parte di un certo tipo di turismo di cui però Lecce raccoglie giusto le briciole: «Esiste una clientela di alto livello di cui Lecce beneficia assai poco, non perché non sia una città affascinante ma perché non si avvale di un programma definito di marketing, come accade per esempio a Matera.
Sold out anche a Gallipoli
Sold out in divenire anche per Villa dei Fiori a Gallipoli, dove Paolo Pastore illustra le finalità di una serata che sarà in qualche modo una vetrina: «Il nostro target è alto e il nostro cenone non è in realtà un evento a scopo di lucro, ma l’occasione per “costruire” altri appuntamenti per la nostra clientela: matrimoni, feste di compleanno e via dicendo. Un investimento che facciamo su noi stessi, insomma, a dispetto dei problemi di carenza di personale e di costi raddoppiati. La nostra brigata di cucina sta lavorando su piatti molto particolari, capaci di lasciare il segno: il resto lo faranno le belle luci, la musica di un gruppo del Nord e il tema prescelto per la serata, “Magica Venezia”, per il quale distribuiremo anche mascherine con le piume. La gente non vuole mangiare, la sera di San Silvestro, vuole degustare qualcosa di emozionante e stare in armonia”, conclude Pastore, “e così anche noi ci offriamo gli stimoli per continuare a lavorare nonostante tutto».