Lecce, Sticchi Damiani sbotta sullo stadio: «Stanco di tamponare le crepe». Salvemini: «Facciamo squadra»

Saverio Sticchi Damiani
Saverio Sticchi Damiani
di Matteo BOTTAZZO
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Lunedì 13 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 22:45

«Sono stanco di dover togliere risorse al progetto tecnico per tamponare le crepe del Via del Mare». Il presidente dell’Unione sportiva Lecce, Saverio Sticchi Damiani non le manda più a dire. Sì perché l’attesa per lo sblocco dei fondi destinati alla città per i Giochi del Mediterraneo, per il numero uno dei giallorossi rappresentano solo l’ultimo di una lunga serie di nodi non ancora sciolti. Questioni che riguardano in particolar modo la manutenzione e la gestione dello stadio “Via del Mare”. E seppure il riferimento non sia mai esplicito, Sticchi Damiani sembra andare in pressing proprio sul Comune di Lecce e sull’amministrazione di Carlo Salvemini. La società attende ancora di conoscere l’importo esatto disponibile per il restyling della tribuna est e per la realizzazione della copertura dello stadio. 

All'appello mancano i fondi

Ma all’appello mancano anche i fondi. Quelli destinati alla città attraverso i Giochi del Mediterraneo potrebbero cambiare il volto di una struttura che da diversi anni è al centro di lavori, effettuati a spese della società di via Colonnello Costadura. Soldi necessari a permettere ai tifosi di assistere alle sfide intere della squadra e che, come ha ricordato nelle scorse ore Sticchi Damiani, la società è costretta a tirare fuori sottraendoli al budget a disposizione di Pantaleo Corvino per costruire la squadra. «Ci ritroviamo, per la quinta volta ad intervenire sulla tribuna est per renderla agibile integralmente, crescent incluso. Si tratta di un ulteriore intervento che ci costerà più di un milione di euro. Speriamo di riuscire ad avere un parziale ristoro con il titolo II - si è sfogato il presidente - In ogni caso, con la somma degli interventi fino ad ora realizzati per rendere agibile la sola tribuna est avremmo potuto edificare un centro sportivo di proprietà.

Sono opportunità di crescita che il club sta perdendo. Non si tratta di interventi estetici, ma di consolidamento - ha sottolineato Sticchi Damiani-. Questo significa che l’opportunità dei Giochi del Mediterraneo è cruciale per il nostro club, lo stadio deve essere una risorsa nel nostro percorso di crescita». 

Sticchi Damiani: «Siamo pronti da tempo»

«Ritengo anche che, data la rilevanza dell’evento e le conseguenti modalità di finanziamento, avranno un ruolo fondamentale sia il Ministero dello Sport sia il Ministero degli affari regionali, oltre a Comune e Regione ovviamente - ha aggiunto il presidente - Noi siamo pronti da tempo ma adesso abbiamo bisogno di sapere che le istituzioni, almeno quelle più prossime, sono con noi in questa battaglia. Ancora non abbiamo certezza sulla precisa entità del finanziamento e nemmeno sulle modalità e tempi con cui lo steso verrà erogato. Dobbiamo evitare che si disperda il lavoro fatto negli anni passati per far sì che Lecce entrasse nei Giochi del Mediterraneo come sede per ospitare il torneo di calcio. Facciamo miracoli a competere con piazze che, pur di salvarsi, spendono cifre folli (di cui spesso non dispongono nemmeno), ed allo stesso tempo a costruire una primavera 1 che sta stupendo tutti e che dovrà essere il nostro serbatoio per il futuro. A tutto questo non possiamo aggiungere i continui interventi strutturali sul Via del Mare ed in più avere l’ambizione di tenere il club con i conti in ordine, nel rispetto delle regole di fair Play finanziario». 

Si attendono comunicazioni 

In vista dei Giochi del Mediterraneo del 2026, dunque, l’Us Lecce attende ancora comunicazioni da Palazzo Carafa. «Noi siamo già pronti per la predisposizione di un approfondito studio di fattibilità, ma non possiamo nemmeno partire se qualcuno non ci comunica esattamente l’importo destinato allo stadio - ha ricordato il patron giallorosso - Stiamo vivendo una stagione meravigliosa del calcio a Lecce, ventimila abbonati, stadio sempre pieno con la partecipazione di tante famiglie con bambini al seguito. Le nuove generazioni amano solo e soltanto il Lecce. Non cogliere l’opportunità significa negare alla nostra gente uno stadio più comodo e quindi negare a noi tutti la possibilità che il Lecce sia ancora più seguito, più amato, più grande. Sarebbe un peccato lasciare andare altrove risorse che meritiamo di spendere noi, perché il fermento che si respira intorno al Lecce è qualcosa che va ben oltre il calcio e sta facendo parlare della nostra terra come non accadeva da tempo» ha concluso il presidente Sticchi Damiani.

La replica di Salvemini

«Condivido la preoccupazione del Presidente Sticchi Damiani sulle incertezze che registriamo per l'investimento sullo stadio previsto per i giochi del Mediterraneo del 2026. Ad oggi il Comune di Lecce - che è individuato come soggetto attuatore dei lavori previsti - non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale di assegnazione di risorse. Senza questo passaggio non è possibile avviare alcun formale procedimento».

Così il sindaco di Lecce Salvemini che precisa che si tratta di una situazione «seguita dalla Regione Puglia, dal Comune di Taranto, dal direttore generale del comitato organizzatore dei Giochi. Che è stata motivo di una riunione due settimane fa a Roma alla presenza dei Ministri Abodi e Fitto per avere chiarimenti sui tempi di erogazione dei 150 mln di euro da parte del Governo. Attendiamo novità in tal senso. Sappiamo anche che la previsione definitiva di finanziamento dovrà tenere conto di un contributo ulteriore da parte della Regione. Solo quando riceveremo ufficialmente i finanziamenti il Comune potrà valutare gli investimenti possibili sull'impianto, naturalmente sempre condividendo le necessità con l’Unione Sportiva Lecce, concessionario fino al 2031».

Nel frattempo, come previsto dal contratto decennale di concessione dello Stadio, sottoscritto nel 2021, l’Unione Sportiva Lecce è impegnata ad eseguire tutte le opere di manutenzione straordinaria con lavori stimati in 6.400.000 di euro di cui oltre 3.5 già investiti nel 2019. «Le spese sostenute per la tribuna est, quindi, sono quelle programmate dalla stessa società e dalla stessa già messe a budget al momento della presentazione del piano economico finanziario sul quale si regge la concessione. In ogni caso, è stato previsto, in sede di accordo, che qualora dovessero rendersi necessari investimenti ulteriori tali da compromettere l'equilibrio economico finanziario della concessione, la durata della stessa dovrà essere rimodulata. Al momento è una condizione che non si è determinata perché tutto è in linea con gli impegni reciproci siglati».

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