«Abbandonati nella terra di nessuno, senza sapere cosa fare per tornare a casa». La “waste land” non è quella di Eliot, ma più prosaicamente l’aeroporto di Brindisi, da dove è più facile partire per mete da sogno, come Parigi o Madrid, che trovare un passaggio per ritornare a casa.
La storia di Carlotta (nome di fantasia) è emblematica di quanto sia difficile vivere al Sud senza troppe alternative agli scarsi servizi che oggi ci sono. Carlotta è una studentessa universitaria leccese che vive a Roma da qualche anno: ha prenotato un volo già da diverse settimane per tornare a casa e rivedere i parenti. Tutto organizzato al minuto secondo, dalla navetta per l’aeroporto romano al trasferimento fino a Lecce. Tutto organizzato a parte l’imprevisto, il ritardo che manda a monte qualsiasi probabilità di farcela in tempi umani. «Sono arrivata in aeroporto con largo anticipo: il gate per il mio volo Ryanair chiudeva alle 21 -sottolinea Carlotta- ma già, appena messo piede nell’atrio, la brutta sorpresa. Il volo era stato posticipato alle 22.10. Un ritardo che però non avrebbe compromesso ancora il mio rientro a casa in serata, usufruendo dei mezzi pubblici». Dall’aeroporto infatti è possibile arrivare a Lecce anche in tarda serata utilizzando la navetta della Sita che però ha l’ultima corsa fissata alle 23.50 oppure prendendo il treno dalla stazione di Brindisi a mezzanotte e 25 minuti. In quest’ultimo caso però bisogna salire sulla circolare della Stp cittadina che parte dall’areostazione a mezzanotte e 15 minuti. Dopo ci si può solo affidare alla fortuna o al pagamento di somme non certo economiche.
Il racconto
«Quello che temevo è avvenuto poco dopo -spiega la giovane salentina- l’aereo è stato spostato alle 23.25.
A Lecce grazie alla generosità di altri viaggiatori
A salvare Carlotta dall’attesa della successiva circolare Stp, in partenza alle 5 per la stazione brindisina dove prendere il primo treno per Lecce alle 6.22 è stata la generosità di alcuni viaggiatori che le hanno offerto un passaggio con l’auto lasciata a costi non proprio economici nel parcheggio all’interno dell’aerostazione. «Ho letto che tra qualche anno sarà possibile arrivare in treno direttamente dalla stazione di Lecce -conclude Carlotta- questo sarebbe un grande passo avanti per il territorio, permettendo ai tanti pendolari di utilizzare la strada ferrata senza dover utilizzare i mezzi di interscambio e soprattutto poter contare su un servizio certamente più efficiente di quello che adesso è affidato alla buona sorte, proprio come in una waste land».
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