Lecce, il boom di condoni intasa gli uffici: «Controllati solo 3 casi su 10»

Lecce, il boom di condoni intasa gli uffici: «Controllati solo 3 casi su 10»
di Stefania DE CESARE
4 Minuti di Lettura
Giovedì 2 Settembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 09:31

Bonus facciate, ma non solo. C’è la corsa al superbonus edilizia che spinge anche i condoni edilizi: in otto mesi rilasciate 145 concessioni in sanatoria, in gran parte relative a piccoli casi finalizzati a mettersi in regola prima di chiedere le agevolazioni statali.
Un numero record. Una pioggia di domande che ha mandato in tilt il settore Urbanistica del Comune di Lecce e che incide anche sull’attività di verifica delle pratiche edilizie: solo un atto su tre è controllato. A lanciare l’allarme è il dirigente del settore, Maurizio Guido: «Uffici in grosse difficoltà e ritardi nell’esame delle istanze. E per le autocerificazioni riusciamo a fare i riscontri solo nel 30 per cento dei casi». E, dai banchi della maggioranza, il consigliere Pierpaolo Patti mette in guarda l’amministrazione: «I cittadini danneggiati potrebbero fare causa, con un aumento dei debiti fuori bilancio». 

La situazione e i dati


La fotografia è sotto gli occhi di tutti. A Lecce fioccano i cantieri per il restauro delle facciate e gli uffici comunali sono oberati di lavoro: troppe pratiche da smaltire a fronte del deficit di personale. Un quadro anticipato da Quotidiano e che ieri mattina ha trovato in commissione Urbanistica riunitasi per discutere sulla possibilità di nuove assunzioni a Palazzo Carafa. Il potenziamento dell’organico (in forte sofferenza) è necessario con l’arrivo dei benefici fiscali concessi dallo Stato per la ristrutturazione degli edifici (in primis, superbonus 110 e bonus facciate): incentivi che hanno spinto al rialzo non solo le richieste di accesso agli atti (triplicate rispetto al 2020), ma anche quelle di mini sanatoria avanzate dai proprietari di immobili. Perché per accedere agli incentivi bisogna essere in regola. E così gli uffici si sono ritrovati sommersi da domande su piccoli abusi: dalle verande per chiudere balconi agli spazi interni rimodulati passando per le cantine trasformate in alloggi. Come previsto dalla legge di bilancio che ha assegnato 10 milioni di euro ai comuni per assumere a tempo determinato personale da dedicare agli adempimenti per il superbonus, il Comune ha chiesto da tempo la possibilità di assumere 4 unità - 2 per le pratiche di accesso agli atti e 2 per quelle relative al condono edilizio – ma ad oggi nessuna risposta.

E i problemi aumentano. 

Le parole del dirigente


«Le domande di accesso agli atti sono lievitate passando dalle 20-30 ad oltre 100 istanze al mese, con un picco di 140 domande nei mesi di marzo e aprile - ha spiegato il dirigente del settore Maurizio Guido - mentre, se per le sanatorie del 2020 abbiamo rilasciato 110 autorizzazioni, da gennaio ad agosto 2021 abbiamo già superato le 145 pratiche. Questa esplosione di richieste, senza avere un archivista e con un archivio non informatizzato, ha portato a un allungamento dei tempi di risposta oltre i 30 giorni». 
Ma i problemi non riguardano solo le pratiche relative ai bonus statali. «Abbiamo difficoltà nel rispettare i tempi previsti per il rilascio dei permessi a costruire, e ci sono ritardi anche nei controlli – ha aggiunto il dirigente Guido - e in passato riuscivamo a controllare il 100% delle pratiche autocertificate dei tecnici. Oggi siamo intorno al 30%. Se tra qualche anno dovessimo riscontrare delle dichiarazioni false potrebbero esserci conseguenze». 

Il personale


Per Palazzo Carafa è corsa contro il tempo, quindi. Il potenziamento del personale potrebbe arrivare troppo tardi rispetto ai tempi previsti dai bonus. Dalla maggioranza arrivano proposte, ma anche moniti: il consigliere Antonio De Matteis (Coscienza civica) ha suggerito di attivare «tirocini gratuiti utili in convenzione con l’Università», mentre il consigliere Pierpaolo Patti (Progetto città) ha messo in guardia l’amministrazione: «Facendo dei calcoli 5 unità in più costerebbero all’ente circa 180mila euro annui. A questo punto è lecito farsi delle domande. Perché i cittadini non dovessero usufruire del bonus a causa di presunti ritardi potrebbero decidere di vedere riconosciute le loro ragioni davanti al tribunale. Quei 200mila euro che avremmo potuto impiegare per potenziare il personale rischiamo di spenderli come debiti fuori bilancio». 
Sui ritardi nelle assunzioni la situazione potrebbe sbloccarsi entro la fine del mese. A darne notizia la presidente di Commissione, Paola Povero (Pd): «Il governo è in notevole ritardo rispetto alla ripartizione delle somme, ma sono stata tranquillizzata da Presidente Anci Antonio Decaro che mi ha riferito che a fine mese sarà tutto sbloccato. Nell’ambito del riparto a Lecce toccheranno 3 o 4 unità e invito l’ufficio Urbanistica a predisporre immediatamente le procedure per il reclutamento di tale personale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA