Assalto ai tifosi del Lecce, svolta nelle indagini: quattro denunce. Identificati 90 ultrà, alcuni con ferite alla testa. Sequestrate diverse mazze di vario tipo

Assalto ai tifosi del Lecce, svolta nelle indagini: quattro denunce. Identificati 90 ultrà, alcuni con ferite alla testa. Sequestrate diverse mazze di vario tipo
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Lunedì 24 Febbraio 2020, 12:48 - Ultimo aggiornamento: 15:55

Scattano i primi provvedimenti dopo la caccia ai responsabili del violento assalto ai tifosi del Lecce, ieri a mezzogiorno nel tratto dell'autostrada tra Foggia e Cerignola, in viaggio verso Roma, destinazione lo stadio Olimpico, dove nel pomeriggio si sarebbe svolta la gara tra i giallorossi padroni di casa e i giallorossi ospiti. Almeno duecento ultrà del Bari, diretti a loro volta a Castellammare di Stabia per seguire la trasferta della loro squadra, hanno dato l'assalto ad alcuni pulmini dei sostenitori salentini, incendiandone due e danneggiandone altri. Identificati 90 tifosi, alcuni dei quali con evidenti ferite al capo (il che esclude la mancanza di feriti, riportata dopo l'episodio). Quattro di loro sono stati denunciati: tre sono sostenitori del Bari, età tra i 39 e i 59 anni, il quarto è della frangia leccese, 35 anni. Sono trovati in possesso di attrezzi di vario tipo, in parte armamentario consueto delle fasce violente del tifo organizzato: due mazze da baseball, due manganelli, un taglierino e una frusta composta da elementi centrali in ferro agganciati alla parte riflettente di uno specchietto retrovisore. In particolare, uno dei denunciati aveva precedenti legati ai reati comuni commessi dentro o nelle vicinanze di uno stadio, già gravato in passato da provvedimento Daspo. 
 



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Presupposto dello sconto, a quanto pare, un ingorgo causato da un incidente avvenuto poco prima. Da qui, da questo incrocio casuale tra le due tifoserie, si è scatenata una vera e propria caccia al giallorosso. Per fortuna, benché le frange violente fossero attrezzate di tutto punto, non si sono registrati feriti. Sull'episodio indagano i poliziotti del commissariato di Cerignola. Si cercano riscontri, per l'identificazione dei responsabili, attraverso testimonianze, video dei vari impianti attivi lungo il percorso autostradale ed eventuali liste d'imbarco sui mezzi usati dalla carovana partita dal Barese.

Sull'episodio si era subito registrata la condanna della Società sportiva del Bari e dello stesso sindaco di Bari Antonio Decaro: «Una vergogna nel giorno in cui il capoluogo ospita papa Francesco per il suo messaggio di pace». L'Us Lecce non ha usato mezzi termini: «Un vile agguato».
 

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