«Parco ex Galateo vincoli da rispettare»
Si riprova col bando

«Parco ex Galateo vincoli da rispettare» Si riprova col bando
di Ilaria MARINACI
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Sabato 13 Gennaio 2018, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 14:24
«Credo che, con ogni probabilità, l’ex Galateo sarà vincolato come bene di interesse culturale». Non ha molti dubbi la soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Lecce, Brindisi e Taranto Maria Piccarreta che chiarisce perché, pochi giorni fa, è stato revocato in autotutela il bando per la realizzazione del parco urbano nel giardino dell’ex ospedale.
La Soprintendenza ha sottoposto il complesso, di proprietà di Puglia Valore Immobiliare, società di cartolarizzazione della Regione, alla verifica dell’interesse culturale, una procedura prevista per gli immobili di proprietà pubblica che hanno più di settant’anni. Nello stesso tempo, sta revisionando il progetto del parco urbano con gli autori perché si possa poi indire nuovamente la gara d’appalto. «Quando si troverà l’accordo sul progetto – aggiunge la Piccarreta – si potrà procedere con il nuovo bando, anche prima che sia completata la verifica del vincolo».
Che cosa sta succedendo, quindi? Tutti gli immobili di proprietà pubblica di autore non più vivente e aventi oltre settant’anni sono “vincolati ope legis”, ovvero sono sottoposti in via cautelativa alle prescrizioni di tutela previste dal Codice dei beni Culturali “fino a verifica”, che può essere richiesta dall’ente proprietario oppure avviata d’ufficio: in caso di esito negativo, il bene è sottratto alla tutela e può essere sdemanializzato, mentre, in caso di esito positivo, viene definitivamente accertato l’interesse storico artistico, viene confermata la tutela e il bene entra a far parte a pieno titolo del demanio culturale. Questa tutela presuppone semplicemente la preventiva autorizzazione da parte della Soprintendenza per qualsiasi tipo di intervento. Dovrebbe essere proprio il caso del complesso dell’ex sanatorio antitubercolare Galateo a Lecce, costruito fra il 1932 e il 1934 e comprendente sia l’immobile, testimonianza fondamentale della campagna di realizzazione delle strutture pubbliche sanitarie volute dall’Istituto Fascista della Previdenza Sociale, sia il parco, l’unico giardino razionalista ancora integro in territorio salentino. La procedura di verifica è stata avviata d’ufficio il 12 dicembre scorso. «Nelle more di questa istruttoria – spiega la Piccarreta – è necessario che la Soprintendenza dia l’autorizzazione al progetto del parco, che da qualche giorno, quindi, è sottoposto alla nostra attenzione».
  L’iter di verifica non è proprio rapido e, secondo la Piccarreta, dovrebbe completarsi entro aprile. Tutto questo, però, non preclude che il progetto del parco possa ripartire nel giro di poche settimane. «I primi incontri dei progettisti con il nostro funzionario incaricato – conclude la soprintendente – si sono già svolti e stanno procedendo senza grossi problemi. Quindi, una volta avuta l’autorizzazione, si può rifare il bando».
Resta da capire, in sostanza, come cambierà il progetto dopo l’interlocuzione con i tecnici della Soprintendenza, se le isole, i viali curvilinei e l’anfiteatro previsti nella stesura originaria resteranno o saranno rivisti a favore di una riqualificazione più rispondente alla struttura razionalista che è, a suo modo, parte dell’interesse culturale dell’intero complesso, in via di accertamento ma dall’esito quasi scontato. Bisognerà attendere questi ulteriori passaggi burocratici e poi i lavori per il parco saranno rimessi a bando.
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