Lecce, deserta la gara del Comune per le mura urbiche: restano chiuse

Le Mura urbiche
Le Mura urbiche
di Stefania DE CESARE
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Domenica 23 Ottobre 2022, 05:00

Le Mura Urbiche a “secco” di offerte. E il bando è da rifare. È andata deserta la gara per l’affidamento in concessione della gestione integrata dei servizi e delle attività di valorizzazione del complesso murario cinquecentesco di Lecce. Un flop inaspettato per un avviso pubblico (scaduto lunedì scorso) molto atteso con cui l’amministrazione puntava ad affidare per 6 anni (con l’opzione del rinnovo automatico di un anno) il bene monumentale posto alle porte di Lecce, fino a oggi visitabile solo in alcuni periodi dell’anno grazie ad affidamenti temporanei.

L'obiettivo era dare continuità all'attività di visita

L’obiettivo era proprio quello di garantire continuità delle attività di visita e l’ampliamento dei servizi offerti così da tenere aperto il sito storico 365 giorni l’anno.
Adesso Palazzo Carafa dovrà mettere mano al piano economico finanziario e rimodulare il bando così da renderlo più appetibile per i privati. Un imprevisto che allungherà ancora i tempi per l’affidamento e la valorizzazione del bene. Il complesso monumentale è stato inaugurato cinque anni fa e da allora i tour sono andati avanti solo grazie ad alcune convenzioni spot sottoscritte con privati. L’ultima in ordine di tempo quella stipulata con la cooperativa ArtWork e la società Mediafarm che questa estate si sono occupate dell’accoglienza e delle visite guidate (gratuite grazie a un contributo dell’amministrazione) per offrire a tutti, residenti e turisti, la possibilità di scoprire i segreti dell’antica cinta muraria.

Aperture a tempo che, però, sono del tutto insufficienti per uno dei fiori all’occhiello del capoluogo salentino, e che adesso rischia di rimanere chiuso anche durante le festività natalizie.

Doppio sforzo per il Comune

Nelle prossime settimane, infatti, il Comune è chiamato a un doppio sforzo: cercare di organizzare delle aperture invernali almeno per il periodo di Natale, quando la città si riempie di visitatori e turisti, e rimettere in piedi in poco tempo un nuovo bando. Il canone d’esercizio minimo annuo posto a base di gara era di 12mila euro: per primo anno l’importo da versare a Palazzo Carafa sarebbe stato pari a zero; per il secondo, terzo e quarto anno, invece, il gestore avrebbe dovuto versare un valore del 50% rispetto a quello di riferimento (ovvero 6mila euro annui) e del 100% (ovvero 12mila all’anno) nei due anni successivi (quinto e sesto) ed eventualmente, in caso di proroga nel settimo, per un totale di 54mila euro. Oggetto dell’affidamento: la porzione meridionale dell’edificio comunale ex Vigili Urbani (centro visite); i camminamenti in quota sulle Mura, fino al confine con il tratto annesso al Palazzo Giaconia; il Bastione di San Francesco (piano interrato, piano intermedio, piano delle coperture); il fossato adiacente la cinta muraria, con la possibilità di estendere i servizi offerti anche alle aree limitrofe come il parco, il giardino Giaconia, il giardino di Ognibene. 

Ci sono tutte le attrezzature 

Il monumento è dotato da tempo di tutte le attrezzature per l’informazione e la divulgazione dei contenuti culturali come totem, pannelli di informazione turistica e attrezzature multimediali. Il bando per i futuri gestori prevedeva anche lo svolgimento di servizi e organizzazione di eventi in aree o immobili di altra proprietà ubicate in prossimità del sito. Ai partecipanti era richiesta la costruzione di un sistema di offerta culturale che preveda l’apertura e la custodia del bene, l’accoglienza dei visitatori, l’offerta di visite guidate con l’utilizzo delle attrezzature multimediali già presenti, le attività di comunicazione e marketing, compreso un sito internet dedicato con e-commerce, la progettazione e gestione di mostre e manifestazioni culturali, assistenza didattica e laboratori, la realizzazione e vendita di prodotti editoriali e oggettistica, l’implementazione degli arredi e della segnaletica, vigilanza privata, pulizia e igiene ambientale, manutenzione ordinaria e gestione attrezzature multimediali. Condizioni ritenute evidentemente poco vantaggiose per i privati.

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