Salento, chiudono le banche: 70 in meno in 13 anni

Salento, chiudono le banche: 70 in meno in 13 anni
di Mattia CHETTA
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Mercoledì 22 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15:41

Comuni orfani degli sportelli bancari e cittadini sempre più penalizzati.
Nella morsa della desertificazione bancaria anche la provincia di Lecce che dal 2008 al 2021 ha registrato un calo di 70 sportelli. A farne le spese, come si diceva, i cittadini dei piccoli Comuni costretti a recarsi fuori paese, macinando diversi chilometri, oppure ad utilizzare il Postamat con la certezza di pagare ulteriori commissioni o di non effettuare il servizio desiderato.

L'elaborazione

Nell’elaborazione della First Cisl (aggiornata al 31 dicembre 2022 su dati Banca d’Italia, Istat ed Eurostat), dei primi 12 Comuni in Puglia sguarniti di Atm 8 sono salentini: Scorrano, Corigliano d’Otranto, Muro Leccese, Arnesano, Sogliano Cavour, Cursi, Castrignano de’ Greci e Miggiano. E nella graduatoria che vede coinvolte le municipalità con un solo sportello figurano Lizzanello, Ruffano, San Cesario di Lecce, Salice Salentino e Novoli.
Anche l’Osservatorio economico “Aforisma” ha monitorato la tendenza degli istituti bancari a ridurre il numero di sportelli. E se nei primi anni Duemila le casse di risparmio, in un’ottica di sviluppo e ramificazione sul territorio, contavano in totale 269 sportelli nella sola provincia di Lecce, dal 2008 al 2022 le continue chiusure di Atm hanno annunciato un’estinzione degli sportelli. Ad eccezione del 2011 e del 2015. Soltanto nel 2019 il Salento ha dovuto dire addio a 14 sportelli, ad uno nel 2020 e a 13 nel 2021, arrivando ai 199 attuali.
«Dopo un trend di crescita che ha raggiunto l’apice nel primo trimestre 2009 – ha dichiarato Davide Stasi – quando le filiali in provincia di Lecce raggiunsero quota 270, si registra un’inversione di tendenza, a causa della minore presenza sul territorio dei grandi gruppi bancari.

Gli sportelli, complessivamente a Lecce e provincia, sono ora poco meno di duecento. In tutta la Puglia, sono scesi sotto le mille unità».

I sindaci

Sul tema diversi sindaci hanno chiesto negli anni maggiori attenzioni agli istituti di credito senza successo, però. «Premesso che non possiamo disporre delle riflessioni autonome di istituti bancari che sono legati, anche loro evidentemente, all’ottimizzazione delle risorse, non si può lasciare sprovvisto di sportelli un Comune come Miggiano – dice il sindaco Michele Sperti –. Ho cercato di affrontare il problema nel 2019 rivolgendomi a Credem e a Banca Popolare Pugliese. Entrambi hanno risposto di non essere in grado di accogliere la richiesta a causa di iniziative di risparmio che avevano avviato. Ma Banca Popolare Pugliese ha poi rilanciato chiedendoci una stanza e il pagamento di un canone periodico per ottenere lo sportello». Una proposta inammissibile per Sperti che ha precisato come «il Comune possa sollecitare ma non sobbarcarsi le spese per un’iniziativa simile». E intanto i cittadini di Miggiano sono costretti a raggiungere Tricase, distante circa 8 km.

La mappa dei disagi

Disagi anche a Corigliano d’Otranto dove l’assenza di un Atm non ha fatto altro che sovraccaricare Postamat locale, forzando i consumatori a recarsi Cutrofiano o Maglie, con un percorso lungo una decina di chilometri ciascuno. «Riceviamo segnalazioni sul surplus dello sportello postale che molto spesso non regge le tante esigenze di fruizione o erogazione della liquidità – spiega la sindaca, Dina Manti –. Noi però in questi mesi abbiamo lavorato cercando un istituto disposto ad aprire e nei prossimi giorni ci sarà l’atto deliberativo. Corigliano è un Comune a vocazione turistica quindi vogliamo dare un ulteriore servizio a chi viene da fuori».
«È una realtà che dura ormai da tempo – aggiunge il sindaco di Castrignano de’ Greci, Roberto Casaluci –. Circa cinque anni fa qui era presente Unicredit ma a seguito di un nuovo piano industriale, che ha visto l’eliminazione di molte filiali nei piccoli Comuni con un accentramento di quelle dei Comuni più grandi, Castrignano non dispone più di nessun Atm. Rimane quello postale che è comunque limitativo. Con Unicredit cercammo di opporci ma fu tutto inutile e quindi chiedemmo anche ad altre banche. Ma nulla. Sarebbe opportuno avviare un’iniziativa politica, anche regionale, per sollecitare gli istituti evitando di costringere i cittadini a spostarsi a Martano, ad esempio».

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