Lecce, bambina giù dal balcone di casa: al setaccio i social e la rete. L'inchiesta per istigazione al suicidio

Lecce, bambina giù dal balcone di casa: al setaccio i social e la rete. L'inchiesta per istigazione al suicidio
di Erasmo MARINAZZO
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Martedì 6 Luglio 2021, 21:50 - Ultimo aggiornamento: 21:51

Si stanno concentrando sulla vita parallela creata nella rete le indagini che vogliono stabilire se e chi abbia indotto a gettarsi dal secondo piano la bambina di dieci anni ricoverata domenica sera nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce.
Tutti gli accertamenti svolti nelle prime 48 ore dai poliziotti della Squadra mobile non hanno fornito spunti investigativi da approfondire nell’ambito familiare come anche nella cerchia degli amici e dei compagni di scuola. Nulla che possa spiegare perché questa ragazzina abbia riferito al primo soccorritore arrivato davanti la casa del quartiere Stadio, di avere voluto provare cosa ci sia oltre la morte. 
Un concetto piuttosto elaborato ed avulso dalla vita di chi ha appena dieci anni, per questo Procura per i minorenni e Procura ordinaria con i pubblici ministeri Imerio Tramis e Maria Consolata Moschettini vogliono vederci chiaro. Vogliono capire come questo convincimento si sia impadronito della vittima: un tema, quello del mistero oltre la morte, risultato estraneo alla vita quotidiana di questa ragazzina fatta di relazione con i coetanei e con i familiari. 
Per questo il fascicolo per istigazione al suicidio, contro ignoti (non ci sono indagati), sta virando verso gli accertamenti affidati all’ingegnere informatico forense Silverio Greco ed alla polizia postale: cercano eventuali adesioni a chat che incitano ad atti estremi, a gesti di autolesionismo portati all’eccesso. Alle challenge, come quelle che ormai impazzano nella rete da diversi anni e che si cooptano i minori facendo leva sulla loro esigenza di appartenenza ad un gruppo coeso dagli stessi ideali e dagli stessi obiettivi.

Le indagini


In questa ottica le ricerche si stanno concentrando sui social come anche sui gruppi creati attraverso di essi, nonché sulle amicizie in rete. Scambi di messaggi, eventuali interazione che all’inizio risultano solo dei giochi ma volta per volta alzano il livello di rischio fino a mettere a repentaglio l’incolumità dei partecipanti.
In altre parole, l’ipotetico - perché per il momento si parla solo di ipotesi investigative da accertare necessariamente davanti all’evidenza del gesto volontario piuttosto che l’incidente - mondo parallelo della rete. La ragazzina era nella sua stanza con la sorella più piccola, quando domenica sera ha avvicinato uno sgabello al balcone e si è lanciata nel vuoto. Poco prima aveva usato lo smartphone, i genitori erano in soggiorno a guardare la tv.
Capire è necessario.

Anche per identificare i potenziali pericoli della rete con cui entrano in contatto gli adolescenti per diverse ore al giorno.

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