Assalto alla Cgil, Emiliano contestato al presidio di Nardò. Il governatore: «Forza Nuova e Casapound vanno sciolte»

Assalto alla Cgil, Emiliano contestato al presidio di Nardò. Il governatore: «Forza Nuova e Casapound vanno sciolte»
di Alessandra LUPO
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Domenica 10 Ottobre 2021, 10:19 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 09:19

Che i nodi prima o poi sarebbero venuti al pettine era prevedibile. Ma che accadesse così presto ha certamente colto di sorpresa anche Michele Emiliano, che ha dovuto fare i conti con le sue recenti aperture a destra in piena campagna elettorale. Durante il presidio di solidarietà alla Cgil organizzato a Lecce dopo l’assalto neofascista alla sede di Roma, il presidente della Regione si è presentato di fronte alla sede del sindacato prendendo posizione contro quelle che chiama le “iene” fasciste. Messo alle strette dalla segretaria della Cgil, Valentina Fragassi, che ai politici chiede una “solidarietà non di facciata”, Emiliano ha ribadito che “Forza Nuova e CasaPound vanno sciolte: ci impegneremo in prima linea per farlo”. 

Il messaggio antifascista dopo l'endorsement a Mellone


Parole che dovrebbero ridefinire il suo confine politico dopo il clamoroso endorsement al sindaco di Nardò Pippi Mellone, da sempre vicino all’estrema destra. 
Fragassi non si lascia scappare l’occasione e rilancia: “Vorrei che portasse la sua solidarietà anche alla Cgil di Nardò” lo sfida. Emiliano non si sottrae e la carovana parte per la città dove Mellone è stato appena rieletto con una maggioranza del 74%, che include anche due consiglieri comunali eletti con Difendere Nardò, lista apertamente ispirata a CasaPound. 
Da Lecce ci si sposta dunque tutti a Nardò, accompagnando il governatore e la segretaria Cgil in questo fuoriprogramma.

Fuori dalla sede del sindacato di via Boito si riunisce un capannello di folla, Emiliano al suo arrivo scende dall’auto a pugno chiuso. C’è chi lo fischia, accusandolo di essere venuto a “lavarsi la faccia”. Ma lui rivendica il diritto di alzare il pugno – sono stato un iscritto al Pci - e poi si consegna ai presenti che lo accerchiano vocianti: “Non ridurrete i fatti gravissimi di Roma a una bega locale da elaborare”, avvisa, rivolgendosi anche al sindacato. “Questa città ha votato Mellone al 74%, non posso pensare che siano tutti fascisti e non vi permetterò di trasformare Nardò e la sua lunga storia socialista nella capitale di CasaPound”. 

Le bordate al Pd su candidato e politiche sui migranti


Emiliano lancia una bordata al Partito Democratico locale sulle politiche per i migranti nel comune, finito più volte alla ribalta nazionale per la riduzione in schiavitù dei braccianti nell’inferno di Boncuri. Emiliano conferma di aver copiato da Mellone l’ordinanza che impedisce il lavoro nei campi durante le ore più calde. D’altronde, in area Cgil le ruggini con l’amministrazione di centrosinistra guidata da Marcello Risi, che a suo tempo scelse di non costituirsi parte civile nel processo Sabr contro i caporali, non sono ancora dimenticate. Emiliano lo sa bene e quando qualcuno gli fa notare di non essersi fatto vivo in campagna elettorale punta ancora il dito contro il partito: «Gli chiesi di indicare un candidato ma non se ne fece nulla».

L'ecumenismo di Emiliano: "Chi ha una storia diversa deve avere nostra fiducia"

Dove qualcuno vede ambiguità, il presidente gioca la carta dell’ecumenismo: “Chi ha una storia diversa dalla nostra, deve essere messo in condizione di fare un percorso”. “Sono stato sindaco nella città più fascista d’Italia, Bari, che oggi è il più grande esempio di progressismo del Mezzogiorno”. A chi gli chiede perché Mellone non si dichiari antifascista – un appello che il presidente gli aveva già rivolto nel tentativo di trarsi d’impaccio in campagna elettorale - Emiliano risponde: «Piacerebbe anche a me che lo facesse ma intanto su Facebook ha condannato la violenza di Roma».

Il post di Mellone: contro la violenza ognuno libero di manifestare proprie idee

Su Facebook infatti il sindaco di Nardò condanna la violenza e solidarizza con la Cgil “anche nel Salento e anche nella mia Nardò”. “Con Cgil, soprattutto in relazione ai temi dei diritti, del lavoro agricolo e dell’accoglienza, abbiamo collaborato molto bene e io, con la mia amministrazione, ho dimostrato coi fatti cosa penso sui temi del lavoro e dei diritti. All’organizzazione sindacale e ai suoi tesserati va la mia piena solidarietà, con l’auspicio che tutti i responsabili di tali vili fatti siano presto assicurati alla giustizia – scrive sulla sua pagina Pippi Mellone che però si concede una chiusa: “Chiunque ha il diritto di manifestare il proprio pensiero ma nessuno può farlo cercando di sopraffare gli altri”. Il post era di 40 minuti prima, il tempo che si impiega per andare da Lecce a Nardò,  perfettamente in linea con le argomentazioni che Emiliano ribadisce in strada. Quando si dice, in alcuni casi il tempismo è tutto.

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