Salvemini: basta con i veleni, non sono le Orsoline.
Delli Noci: giunta a Maglie

Salvemini: basta con i veleni, non sono le Orsoline. Delli Noci: giunta a Maglie
di Paola ANCORA
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Lunedì 19 Giugno 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 21:02
«Proveranno a far credere che con il nostro arrivo in Comune ci sarà l’Armageddon. Dobbiamo ricordare ai leccesi che incontriamo strada per strada che il 25 giugno sarà invece una festa». Nel verde del Parco di Belloluogo, dove ieri si è svolta l’iniziativa musicale “Ballottiamo”, Carlo Salvemini - al suo fianco, Alessandro Delli Noci - ha lanciato la sua idea di una «nuova primavera per Lecce, di un nuovo inizio. Osserveremo - ha chiarito - un religioso e rigoroso stile davanti ai seggi. Perché con lo stile si può vincere un’elezione. E lo stile è l’uomo».
Da qui, davanti a sostenitori e cittadini riuniti, Salvemini ha lanciato poi il suo attacco al centrodestra. Mirato anche a difendere Delli Noci, con il quale ha stretto un accordo ufficiale sabato scorso, dalle dure prese di posizione degli avversari, che gli hanno dato del «traditore seriale». «Chi ha la maturità l’equilibrio, l’onestà intellettuale di leggere quello che è accaduto in questi cinque mesi - ha detto Salvemini - non può non tener conto che molti dei temi che hanno accompagnato questo confronto erano comuni. Uno su tutti: l’obiettivo di dare un’alternanza di governo a Palazzo Carafa». Tema, questo, che ha già sortito l’effetto di far breccia nella destra sociale e in una delle famiglie che ne fanno parte, storicamente: quella dell’ex sindaco Adriana Poli Bortone, la cui figlia ha già espresso il suo appoggio a Salvemini, proprio per garantire un cambiamento.
Per il candidato sindaco del centrosinistra, «era prevedibile che l’annuncio di questo apparentamento avrebbe innescato reazioni rabbiose. Si cerca di ammorbare il clima anche diffondendo falsità. Noi abbiamo stilato un accordo alla luce del sole, in nome della legge. E lo abbiamo fatto perché insieme vogliamo cambiare la città. Non ci siamo riusciti da soli, ci riusciremo in due. Quindi contaminatevi, contaminiamoci. Comincerà una nuova avventura e vi garantisco che il modo attraverso il quale parleremo alla città scioglierà ogni dubbio sulle appartenenze». 
 
«Patetico», per Salvemini, il modo con il quale «qualche comunicato stampa di mesi addietro, sugli scambi fra me e Alessandro dei quali pure siamo pronti a rispondere, viene sventolato oggi. Sembra che ci vogliano far credere che dall’altra parte ci sia stato il collegio delle Orsoline. Se io dovessi fare una rassegna stampa di quello che si sono detti negli anni, Fitto, Perrone e la Poli Bortone ci divertiremmo alla grande. Ma per me il tema non è questo».
Più tardi, dopo la festa, Salvemini e Delli Noci si sono trasferiti in piazzetta Santa Chiara, quartiere generale dell’ex assessore, dove si è svolta la prima campagna di adesioni a “Visioni da Sud”, il neonato movimento di Delli Noci. «Oggi apriamo l’adesione ai nostri candidati, a tutti i cittadini liberi e indipendenti che in questi ultimi otto mesi ci hanno guardato con interesse e a coloro che hanno sostenuto e partecipato attivamente al progetto di cambiamento che abbiamo messo in piedi - ha spiegato -. L’entusiasmo di questi mesi e il risultato che abbiamo ottenuto dimostrano quanto i cittadini sentano l’esigenza di rimettere al centro le proposte, le idee e il confronto democratico». 
Un pensiero, poi, a Giliberti, che ha dichiarato di aver cercato il confronto con Delli Noci: «Non lo si fa tramite intermediari e nel chiuso delle stanze, ma direttamente e alla luce del sole come abbiamo fatto io e Carlo Salvemini. Non è più tempo della politica che si fa nei Palazzi, caro Mauro, è tempo della politica con i cittadini e per i cittadini. Ci dica, invece, Giliberti dove sarebbe il cambiamento di cui parla, quali le novità della sua ipotetica giunta e chi detterebbe il futuro della città. Ce lo dica adesso e sia onesto verso i suoi elettori, perché il cambiamento non si realizza con i voti, i volti, i modi e i poteri del passato. E Gilberti rappresenta proprio quel passato. Domenica prossima - ha concluso - la città, stanca di giochi di potere, darà ragione a noi e travolgerà, col voto, il vecchio sistema, evitando così che la prossima giunta e le scelte principali siano decise a Maglie». 
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