Alta velocità fino a Lecce si scende in piazza. Ma scoppia la polemica: «Manifestazione politica»

Alta velocità fino a Lecce si scende in piazza. Ma scoppia la polemica: «Manifestazione politica»
5 Minuti di Lettura
Domenica 21 Febbraio 2021, 11:18 - Ultimo aggiornamento: 22:05

Il Salento chiede a gran voce l’Alta velocità fino a Lecce. Ma la manifestazione si spacca. Il motivo? Un diritto dei cittadini salentini troppo politicizzato. Sebbene il sit-in sia nato da una proposta del capogruppo regionale della “Puglia Domani", Paolo Pagliaro,  le bandiere politiche hanno preso il sopravvento rispetto ad una richiesta - quella dell'alta velocità per il territorio - da tempo avanzata dal Salento, da imprenditori e cittadini in primis. 

A non gradire le bandiere del Movimento Regione Salento, della Fiamma Tricolore, il sindaco di Lecce Carlo Salvemini che pure aveva aderito alla manifestazione. Arrivato sul piazzale della stazione è nato uno scambio di battute tra il primo cittadino e Pagliaro. A prendere le distanze dalla presenza della politica anche Cgil, Cisl e Uil che avevano sostenuto a gran voce la bontà della manifestazione.

«Quando si invitano ad una manifestazione i rappresentanti istituzionali - dice il primo cittadino del capoluogo -, cioè coloro che rappresentano tutta la comunità, è sbagliato fare trovare loro sul campo lo schieramento organizzato della propria organizzazione politica che connota fortemente, con bandiere e striscioni, l'iniziativa, incorniciandola con simboli politici ed elettorali. Ho trovato questo comportamento irrispettoso nei confronti dei sindaci, assessori, consiglieri regionali, dirigenti sindacali giunti senza cortei di sostenitori con bandiere. Che pure  nei giorni scorsi avevano chiarito questo punto all’organizzatore della iniziativa, che evidentemente ha inteso non tenerne conto. Ciò non mi impedisce di esprimere, come ho fatto anche stamattina, la giustezza di una mobilitazione a favore dell'alta velocità ferroviaria, che come classe dirigente dobbiamo assumere come impegno e non limitarci a reclamare sui media o nei sit-in».

Nel frattempo sul piazzale Massari della stazione si sono creati due gruppi di protesta: la politica da un lato, imprenditori, rappresentanti della Provincia di Lecce e aziende dall'altro. 

Alla manifestazione avevao aderito: l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci, la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, il presidente della Provincia Stefano Minerva, il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, e i primi cittadini di Galatone e San Cesario, oltre ai rappresentanti del Movimento Regione Salento e del Movimento Popolare Leccese di Antonio Lamosa per il quale il problema delle infrastrutture resta il nodo principale da sciogliere per il sud della Puglia. 
Adesione anche dei referenti dei sindacati territoriali, Cgil, Cisl, Uil e Ugl, oltre agli imprenditori rappresentati dalla Camera di Commercio, da Confindustria Lecce, Fedimprese, e l’Associazione Extralberghiero Lecce. E, non ultimi, anche i liberi professionisti, a partire dalla Camera civile salentina e alla Fondazione Messapia. 

Video


Alta velocità e Alta capacità potranno trasformare il volto del territorio in positivo come ha sottolineato nei giorni scorsi l’assessore ai Trasporti, Anita Maurodinoia, che ha promesso un tavolo permanente dei parlamentari pugliesi sul tema. 

Aziende in prima fila per manifestare un sacrosanto diritto, come rilevato da Chiara Montefrancesco, direttore generale della Valentino Caffè, in una condivisione di intenti che accomuna anche Ferderaziende, l’associazione guidata da Simona De Lumè che dichiara: «Il Sud non può e non deve restare in panchina in questa partita.

Necessario incrementare gli investimenti per arrivare da Bari a Lecce con l’alta capacità Napoli-Bari, già inserita tra le opere urgenti con la legge Sblocca Italia. Auspichiamo pertanto che aldilà di ogni differenza di colore politico possa esserci l’impegno corale di tutti i nostri associati e collaboratori».

Presenti anche il vicepresidente del Consiglio Regionale Cristian Casili e il detuputato in commissione Trasporti Diego De Lorenzis. «Il sud, la Puglia e il Salento meritano trasporti rapidi, sicuri, efficienti e sostenibili - dicono i pentastellati - e per questo lavoriamo ad ogni livello istituzionale in sinergia e con spirito costruttivo, con proposte concrete come dimostrano le risorse ottenute per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il Salento e il Sud non sono affatto dimenticati o abbandonati e finalmente da qualche anno si lavora per colmare il gap degli ultimi decenni. È importante che la politica sappia condividere obiettivi e visione per concentrare l'attenzione sulla pianificazione dei prossimi 10-20 anni».

In campo anche di Maurizio Renna, presidente di Federterziario: «Infrastrutture e collegamenti più efficienti non possono che aiutare il territorio, ecco perché crediamo fermamente nella necessità di estendere la rete ferroviaria ad Alta Velocità fino a Lecce. L’arretratezza strutturale - afferma Renna - penalizza il Salento da troppi anni. Non possiamo più permettercelo. È giunto il momento fare investimenti mirati per superare tutte le distanze, non solo quelle fisiche, che ci separano dal resto d’Italia e dare una mano alle aziende in difficoltà, soprattutto dopo un 2020 da dimenticare».
A far sentire la voce dei consumatori ci sarà anche l’U.Di.Con che snocciola i numeri della mancata crescita «Il nostro territorio non può più essere penalizzato: le nostre città escluse dall’Alta velocità crescono molto meno in termini di Pil. L’U.Di.Con. Regionale Puglia e Provinciale di Lecce (Unione per la Difesa dei Consumatori) - chiariscono il presidente provinciale Biagio Malorgio e il commissario regionale Maurizio Rampino - ha stimato una perdita di Pil pari al 7-8% in meno rispetto alle città con il trasporto ferroviario di alta velocità e alta capacità, con ripercussioni negative in termini di crescita del sistema di impresa, di crescita dell’occupazione e di qualità della mobilità dei viaggiatori. In questi giorni, si definiranno i progetti esecutivi del Governo per accedere alle ingenti risorse del Recovery Plan (31,9 miliardi); in questa sede dovrà essere conquistata da parte del territorio l’alta velocità e l’alta capacità fino a Lecce e le infrastrutture relative ai collegamenti con le altre modalità di trasporto, in particolare, il collegamento ferroviario della stazione di Lecce con l’aeroporto di Brindisi, i collegamenti dei Comuni della provincia con la stazione ferroviaria di Lecce attraverso l’adeguamento delle ferrovie del Sud-Est e i collegamenti con i porti di Taranto e di Brindisi».
Insomma per il territorio è arrivata l’ora di farsi sentire e di trovare gli strumenti finanziari per realizzare l’opera.

© RIPRODUZIONE RISERVATA