Coronavirus, bloccato il treno Roma-Lecce: a bordo viaggiatore di ritorno dalla Cina. La Asl: «Monitorato per 15 giorni»

Coronavirus, bloccato il treno Roma-Lecce: a bordo viaggiatore di ritorno dalla Cina. La Asl: «Monitorato per 15 giorni»
di Alessandra LUPO
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Venerdì 21 Febbraio 2020, 21:38 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 07:51

LECCE - Per fortuna si è trattato di un falso allarme. Almeno secondo la Asl, che ha visitato il giovane a bordo del convoglio di Trenitalia in arrivo da Roma a Lecce ieri sera alle 21. Il treno è stato bloccato in stazione per quasi un'ora e mezza, presidiato da diversi agenti di polizia, che hanno trattenuto i passeggeri a bordo delle carrozze mentre cercavano un giovane proveniente dalla Cina. Una situazione surreale per i viaggiatori, costretti a restare seduti mentre a bordo la polizia, protetta da mascherine, chiedeva nomi e cognomi.

Alla fine il ragazzo di ritorno dalla Cina, un italiano, è stato individuato. A denunciare la sua presenza sul treno chiamando il 113 era stata una ragazza, preoccupata che potesse essere portatore del coronavirus, nonostante non avesse manifestato alcun sintomo sospetto.
Il giovane in arrivo ieri a Lecce era inoltre già stato controllato in aeroporto, sia in Cina sia in Italia. La Asl di Lecce ha confermato che non c'è al momento alcun allarme e che in ogni caso, in via precauzionale, sia lui sia i passeggeri che viaggiavano nella sua carrozza saranno tenuti in osservazione per 15 giorni.
 

 

Un eccesso di prudenza, insomma, dettato dalla psicosi che imperversa da settimane e che ha visto tutte le attività gestite da cinesi svuotarsi o chiudere e le farmacie prese d'assalto per accaparrarsi le mascherine anticontagio.
D'altronde che una certa ansia sia ormai diffusa è più che lecito, anche visto il moltiplicarsi di casi che nelle ultime ore hanno colpito soprattutto la Lombardia e il Veneto.

Ieri sono saliti a 15 i casi accertati in Lombardia. E anche a Padova, intanto, risultano infettate due altre persone a Vo' Euganeo, un paese della provincia. Tra i 250 messi in isolamento, 149 sono infermieri, medici, familiari e persone entrate in contatto diretto con il 38enne ricoverato a Codogno. Nonostante le richieste del segretario della Lega matteo Salvini, il premier ha fatto sapere che non necessario sospendere trattato di Schengen: «Dobbiamo mantenerci flessibili per mantenere la soglia di massima precauzione», ha aggiunto, parlando di «adeguatezza e proporzionalità come criterio» per ogni misura.
L'Italia adotta infatti l'obbligo di quarantena «fiduciaria» domiciliare per chi torna da un viaggio in Cina negli ultimi 14 giorni e «sorveglianza attiva» per chi è stato nelle aree a rischio, cioè nel paese asiatico così come indicato dall'Oms, con obbligo di segnalazione alle autorità sanitarie locali al proprio rientro in Italia.

 

 

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