Aqp, rubinetti a secco nel Salento. I sindaci pronti alla mobilitazione

Aqp, rubinetti a secco nel Salento. I sindaci pronti alla mobilitazione
di Donato NUZZACI
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Lunedì 20 Novembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 11:41
Il Salento senza acqua bussa alla porta del prefetto e chiede un «intervento urgente per fare chiarezza». Acquedotto pugliese ha deciso nelle scorse settimane di ridurre la portata nelle utenze a causa della scarsa disponibilità di acqua proveniente dalle sorgenti di Caposele e Cassano Irpino e dalle dighe, e i disagi fino a ieri hanno continuato a manifestarsi in tantissimi Comuni, a partire da Lecce e un po’ in tutta la provincia. 
Nonostante le piogge abbondanti degli ultimi giorni, dunque, il flusso dell’acqua sembra sia rimasto su livelli bassi. «Ciò sta comportando un’assenza totale di acqua alle abitazioni al primo piano e un flusso ridottissimo alle abitazioni e attività commerciali poste al piano terra», ha tuonato ieri il sindaco di Scorrano, Guido Stefanelli che si è detto pronto anche a scrivere nelle prossime ore al prefetto e allo stesso Acquedotto. «Mi sono sentito con i sindaci dei paesi vicini e tutti hanno problemi, a Scorrano sono maggiori per il fatto che abitiamo ad un’altitudine superiore rispetto agli altri comuni. In tutto questo non comprendiamo la mancanza di comunicazioni alle amministrazioni sui tempi e sui modi di tale provvedimento. Le istituzioni non vanno informate con comunicati stampa, pertanto domani scriverò, oltre che ad Acquedotto pugliese, anche al prefetto per far ristabilire la normalità». L’idea a quanto pare è avviare un’azione congiunta di protesta con tutti i sindaci dei Comuni della provincia coinvolti dal problema.
 
«La riduzione della pressione idrica nella rete cittadina sta provocando notevoli disagi all’intera popolazione, in particolare alle utenze poste ai piani alti delle abitazioni e quelle portatrici di specifiche patologie le quali hanno necessità di approvvigionamento costante di acqua per le cure del caso - dice il sindaco di Nociglia Massimo Martella -. Tale azione concordata in Regione non è stata resa nota per tempo ai territori interessati, trovandoci impreparati di fronte alle giuste e notevoli lamentele pervenute da parte degli utenti, in quanto non adeguatamente informati. Personalmente sarò come sempre al fianco dei miei concittadini e del territorio per la giusta causa con la speranza che questo disagio venga risolto al più presto». 
Sul piede di guerra anche altri comuni. A Castro l’amministrazione comunale fa sapere che «proprio in conseguenza della seconda riduzione di pressione operata dall’Aqp in data 10 novembre, molti cittadini di Castro hanno denunciato dei disservizi nell’erogazione dell’acqua. Il Comune oltre ad invitare tramite raccomandata formalmente Acquedotto pugliese a voler eliminare i lamentati inconvenienti, è in costante collegamento con il rappresentate dell’ente di zona. L’erogazione dell’acqua, per la giornata di domenica 19 novembre, è stata ripristinata quasi regolarmente». A Diso, il consigliere comunale Giandomenico Letizia spiega che l’amministrazione è pronta, se sarà il caso, ad interpellare il prefetto: «Non v’è dubbio che simili situazioni incidano negativamente sulla qualità di vita di ogni singolo cittadino, che, in ogni caso, continua a pagare un servizio che non riceve. Tale situazione si riscontra non solo nel nostro comune, bensì in tutto il territorio pugliese. Pertanto, l’amministrazione comunale continuerà ad interloquire con la società di gestione del servizio, auspicando in una rapida, quanto efficace ed efficiente soluzione del problema». Dunque, sindaci e amministrazioni comunali mobilitati e sul piede di guerra.
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