Il dramma e l'inquietudine
Cosa ha spinto questa ragazzina a volersi proiettare nell’aldilà? Per cercare una risposta il pubblico ministero Tramis ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio: si tratta di una atto dovuto - è bene chiarirlo - per consentire di svolgere tutti gli accertamenti che il caso richiede. Nulla di concreto - al netto delle parole riferite dalla vittima al primo soccorritore - lascia ritenere al momento che sia stata indotta a questo gesto estremo di autolesionismo da qualche persona, dall’ambiente circostante o dalla frequentazione di qualche social.
Tutto deve essere verificato. E si parte da questi ambiti: amici-frequentazioni, famiglia e la vita parallela - ed a volte preminente fra glia adolescenti - sul telefono cellulare e sui social in particolare. L’ingegnere informatico e la polizia postale sono al lavoro per cercare eventuali chat con ragazzi, con gruppi o con sezioni che invogliano a lanciare sfide alla sorte mettendo a repentaglio la vita. Le tanto popolari challenge, e le loro diverse declinazioni di rischio, che hanno mietuto vittime negli ultimi mesi a Bari, Napoli e Palermo. In altri termini gli inquirenti stanno verificando se questa ragazzina abbia stretto un patto segreto con chi sembra non avere alcuna considerazione del valore della vita quanto piuttosto della capacità di influenzare gli adolescenti anche facendo leva sullo spirito di emulazione tipico di questa età. Una ipotesi investigativa da verificare necessariamente, come detto.
L'ascolto dei coetanei
Come anche si rende necessario ascoltare i suoi amici: per capire chi siano, per capire dove sia stato innestato il seme dell’autolesionismo. Una prima verifica è stata fatta nella stessa serata di domenica: la polizia ha sentito l’amico con cui la ragazzina ha dialogato al telefono poco prima di lanciarsi nel vuoto. La conversazione tuttavia non avrebbe avuto come argomento la ricerca di cosa ci sia oltre la morte e per questo gli inquirenti stanno dando scarsa importanza a quella telefonata.
Si scava anche nel mondo della scuola, fra i compagni di classe ed i professori per cercare di avere un quadro quanto più completo possibile della personalità della ragazzina.
Resta la famiglia. Anche in questo ambito sono stati svolti i primi accertamenti senza che emergessero situazioni di conflitto o di disagio. Padre e madre sono rimasti sotto shock nel constatare quello che è successo, erano in soggiorno a guardare la televisione mentre la figlia era in camera con la sorella piccola quando sono stati allarmati dalle urla arrivate dalla strada.
La ragazzina è stata trasportata in codice rosso nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce dove è stata ricoverata in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione. Non corre pericolo di vita.