Le Cesine invase da cinghiali e maiali, il Wwf: «Animali da contenere ma senza caccia»

Le Cesine invase da cinghiali e maiali, il Wwf: «Animali da contenere ma senza caccia»
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Sabato 13 Luglio 2019, 12:47 - Ultimo aggiornamento: 18:41
Cinghiali e maiali invadono le Cesine e la situazione è ormai allarmante. Il primo vertice si è tenuto giovedì mattina. A confrontarsi,  Carmine Annicchiarico e Giuseppe De Matteis per il Wwf, le rappresentanze dei carabinieri forestali, della Asl e del Comune e Luigi Melissano e Alberto Del Genio per Atc,

Da un primo monitoraggio, è emersa la presenza di circa 80 animali, molti dei quali frutto di incroci fra cinghiali e maiali. Questa specie, per nutrirsi, «grufola e scava, distruggendo il sottobosco», ha danneggiato il 65 per cento delle stazioni di orchidee, «alterando dunque l’equilibrio botanico e faunistico dell’ecosistema» e nutrendosi delle uova deposte da tartarughe terrestri e palustri e dagli uccelli.

La direzione della Riserva Naturale dello Stato Oasi Wwf Le Cesine esclude però collaborazioni o accordi con cacciatori per il contenimento della popolazione di maiali inselvatichiti nell’area protetta.
«Giovedì 11 luglio, su indicazioni del Ministero dell'Ambiente e dell'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), si è svolto un tavolo tecnico con tutti i soggetti interessati per competenza al problema "Crescita della popolazione di maiali inselvatichiti a Le Cesine"; Asl Lecce, Carabinieri Forestali, Comune di Vernole, Osservatorio faunistico regionale, Regione Puglia ed Atc (Ambito Territoriale di Caccia).
«I soggetti censiti in tre anni di monitoraggio non sono cinghiali ma maiali rilasciati illegalmente a scopi venatori. I numeri alti di soggetti determinano grave impoverimento della biodiversità nella Riserva, pericolo lungo la vicina litoranea e potenziale pericolo sanitario, come indicato dall'ASL. Il tavolo tecnico mirava alla discussione della situazione tra tutti i soggetti competenti in materia per individuare le misure di intervento, peraltro suggerite nelle linee guida dell’Ispra». «Non è stato chiesto nessun aiuto ai cacciatori che non hanno e mai avranno accesso all'area con armi - proseguono dal Wwf -. Inoltre si procederà alla redazione di un protocollo d’intesa ed alla realizzazione di un piano di gestione che verrà regolarmente approvato da Ministero ed Ispra. Verranno utilizzati metodi non cruenti di cattura e spostamento in strutture idonee all’accoglienza di queste specie, regolarmente registrate alle Asl di competenza».
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