«Contratto a tempo indeterminato in cambio di voti»: sindaco indagato

«Contratto a tempo indeterminato in cambio di voti»: sindaco indagato
di Erasmo MARINAZZO
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Giovedì 2 Luglio 2020, 09:43 - Ultimo aggiornamento: 14:16
Un esposto anonimo ed un cd con la registrazione di una telefonata il punto di partenza dell'inchiesta che ora contesta l'ipotesi di reato di corruzione elettorale al sindaco di Santa Cesarea Terme. Pasquale Bleve, 47 anni, deve difendersi dall'accusa di avere chiesto il voto per un consigliere di maggioranza della sua lista ad una famiglia della frazione di Vitigliano. Garantendo ed ottenendo in cambio l'assunzione a tempo pieno del figlio nella impresa di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. In altre parole la trasformazione del contratto a tempo determinato in un contratto a tempo indeterminato nella Ercav.
Sostiene questo l'inchiesta condotta dal pubblico ministero della Procura di Lecce, Roberta Licci (del pool reati contro l'amministrazione pubblica e l'ambiente) e dei carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Maglie. Inchiesta chiusa, dopo avere acquisito e valutato quel contratto di assunzione, nonché il report delle quattro sezioni scrutinate a Santa Cesarea Terme nelle elezioni comunali del 10 giugno di due anni fa e dopo avere ascoltato ed interrogato la persona a cui il sindaco Bleve avrebbe chiesto il voto fornendogli la certezza di fare avere al figlio il posto di lavoro definitivo: circostanza, quest'ultima, confermata da quella persona, da Filippo Rizzo, 57 anni, del posto, indagato in concorso con il primo cittadino.

Un termine, la chiusura delle indagini, che consente di difendersi con una memoria o chiedere di essere interrogati. Per spiegare come sia avvenuta quella assunzione e se è vero tutto quanto riportato nel file audio agli atti del fascicolo.
Quel file audio arrivato in busta chiusa ai carabinieri ad ottobre dell'anno scorso. La registrazione del dialogo fra due persone. Una di quelle voci è stata riconosciuta, quella di Filippo Rizzo. L'altra è rimasta ignota. Rizzo sembra sfogarsi con un amico: raccontò di essere stato avvicinato dal sindaco con una telefonata che lo lasciò sorpreso poiché nella precedente legislatura non aveva avuto mai occasione di avere a che fare con lui. E sarebbe rimasto ancora più sorpreso nel constatare che il suo voto e quello dei componenti della sua famiglia sarebbero stati comunque monitorati: quel consigliere di maggioranza tre voti a Vitigliano li avrebbe già acquisiti, con i loro sarebbero diventati sette. Il sindaco, insomma, si sarebbe fatto bene i conti. Parlò anche del figlio, Filippo Rizzo, in quel dialogo, per sostenere alla fine di non avere scelta: che figura ci avrebbe fatto se non lo avesse ascoltato?

A febbraio arrivò la convocazione dei carabinieri. Prima come persona informata sui fatti, ma nel corso di quell'ascolto Rizzo nel confermare il contenuto della registrazione diventò anche lui concorrente nel reato di corruzione elettorale e per questo fu poi interrogato alla presenza di un difensore, l'avvocato Veronica Merico (Bleve è difeso di ufficio dall'avvocato Giovanni Erroi, entrambi i legali hanno ricevuto la notifica). Riferì Rizzo, che anche l'attuale opposizione che allora candidò l'avvocato Maria Corvaglia gli chiese il voto. Il voto e basta. Senza prospettargli vantaggi, benefici o altro. Diverso - ed è questo che dovrà stabilire il prosieguo dell'iter giudiziario di questa inchiesta - sarebbe stato l'approccio di Bleve: «....poi quando facciamo la gara nuova ti prometto, ti garantisco che il ragazzo lo inserisco nell'appalto nuovo», le parole confermate da Rizzo e riportate nell'avviso di conclusione delle indagini. «Lo metto a tempo indeterminato quando facciamo la gara...ma tu devi votare....vedi che devono uscire, sai. Che lì...tre voti tiene e quattro tuoi sono sette».

Quel candidato ottenne cinque preferenze a Vitigliano nella lista Insieme con responsabilità, Bleve invece raccolse complessivamente 1.354 voti pari a quasi il 66 per cento delle preferenze. Ora se è vero che la richiesta quattro voti siano valsi un assunzione definitiva è la questione che dovrà essere accertata.
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