Lavori pagati due volte, l'impresa: "Dal Comune solo falsità"

Palazzo Carafa
Palazzo Carafa
3 Minuti di Lettura
Giovedì 16 Giugno 2016, 12:54

Che non si pensi che l'impresa ha trattenuto somme che non le spettavano. Guai a dire che ha voluto fare la furba. "La Saracino Costruzioni - spiega il legale Andrea Conte - ha semplicemente incamerato le somme pagate dal Comune a compensazione di un credito da 103.628 euro maturato a partire dal 2013 e mai saldato dal Comune".
I fatti. Circa un mese fa Palazzo Carafa ha dato mandato all'Avvocatura per fare causa alla Saracino Costruzioni srl e recuperare gli oltre 130mila euro pagati "erroneamente dall'Ufficio Patrimonio con fattura numero 16 del 28 giugno 2013". Un errore commesso dagli uffici e mai risolto. 
Nel 2012 è partito il progetto per la realizzazione di tre sportelli di solidarietà alle vittime del racket e dell'usura. Quell'anno fu stipulato un accordo fra l'ufficio del Commissario Straordinario di Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket, l'associazione "Antiracket Salento" e le amministrazioni comunali di Lecce, Brindisi e Taranto. A gennaio del 2013 i lavori per la realizzazione dello sportello leccese vengono aggiudicati alla Saracino Costruzioni per un importo di 115.872 euro, Iva esclusa. E si dava atto che le spese relative all'esecuzione dei lavori non sarebbero state prese dal bilancio comunale.
L'1 agosto del 2013, però, "il settore Patrimonio del Comune ha erroneamente pagato alla ditta la somma complessiva di 130.410 euro". Un anno più tardi, durante il quale nessuno sembra essersi accorto dell'errore, l'ufficio del Commissario straordinario di Governo per l'antiracket, "approvava il contratto stipulato fra Comune e Saracino Costruzioni per un importo pari a 141.364 euro (...) e provvedeva al pagamento in favore della Saracino Costruzioni di 141.364 euro".
Trascorre ancora un anno. Il 20 novembre del 2015 il settore Patrimonio del Comune, con nota scritta, prende atto dell'errore. Ancora qualche mese, e il 7 marzo 2016 l'Avvocatura comunale diffida la Saracino Costruzioni dal restituire all'ente "l'importo indebitamente trattenuto".
Ma nel frattempo, l'impresa aveva scritto al Comune tramite i suoi avvocati, specificando che non solo non era informata su chi avrebbe dovuto pagare i lavori - e dunque materialmente impossibilitata a riconoscere, al momento del pagamento da parte del Comune, che si era commesso un errore - ma che dal 2013 è creditrice del Comune per un totale di 103.628 euro e che quindi, "è opportuno che la somma da restituire sia compensata con il credito dalla stessa vantato, con conseguente rideterminazione del residuo". Il totale è di 26.782 euro che "la Saracino - dice l'avvocato Conte - ha saldato il 31 dicembre scorso". La palla, ora, passa al Comune.

© RIPRODUZIONE RISERVATA