La strage infinita: muoiono due ragazzi

La strage infinita: muoiono due ragazzi
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Lunedì 14 Agosto 2017, 06:15

Il drammatico elenco di vite stroncate dall’asfalto si allunga ancora. Nella notte fra sabato e domenica a perdere la vita in auto sono stati due giovanissimi, ancora. Valerio Quarta, di Castrì, e Angelica Greco, di Melendugno. Venti e venticinque anni. Entrambi soli alla guida, entrambi per strada nel cuore della notte, a chiudere una serata di divertimento come tante, come tanti.
Il tremendo schianto contro un muro di cemento armato non ha lasciato scampo a Valerio Quarta. L’incidente si è verificato a Monteroni, intorno all’1,40 della notte tra sabato e domenica, all’altezza dell’incrocio tra via Gino Rizzo e via Matteotti. Lui ha perso la vita, mentre la fidanzata, Asia Blanco, 18 anni di San Pietro in Lama, e l’amico Giovanni Morello, 20 anni di Caprarica, sono ricoverati in ospedale in prognosi riservata. Il giovane di Castrì era alla guida di una Peugeot 106. Dopo un sabato sera di divertimento, i tre provenivano dal versante di Arnesano e viaggiavano in direzione della provinciale per San Pietro. E quindi il transito all’interno dell’abitato di Monteroni era quasi un passaggio obbligato sulla strada del rientro a casa. Nell’incidente non sono rimasti coinvolti altri veicoli.
Secondo una prima ricostruzione della dinamica, la Peugeot, che proveniva da via Toti, in fondo alla strada si è trovata di fronte alla rotatoria. E dopo averla superata in senso inverso, ha urtato contro il cordolo di un’aiuola spartitraffico che sorge alla fine di via Matteotti. Quindi, lo scoppio di uno pneumatico. E la vettura che, ormai fuori controllo, si è schiantata come una scheggia contro lo spigolo del muro di cinta, in cemento armato, dell’azienda agraria sperimentale del Cra “Sant’Anna”. Un impatto tremendo e violento. Per il giovane conducente, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. È morto sul colpo. E per estrarre il corpo della vittima e liberare i feriti dal groviglio di lamiere s’è reso necessario l’intervento dei Vigili del fuoco: la Peugeot si è accartocciata come una scatoletta contro quella “muraglia” di calcestruzzo. Per i soccorritori una scena da togliere il fiato. Un incubo terribile divenuto straziante quando sul posto sono arrivati in genitori di Valerio. Gli altri due occupanti sono stati soccorsi dal 118 e trasportati d’urgenza al Pronto soccorso del Vito Fazzi. Il giovane di 20 anni che sedeva dietro è il ferito più grave: è in Rianimazione con prognosi riservata. Nello stesso ospedale di Lecce si trova la ragazza 18enne, ricoverata nel reparto di Neurochirurgia con un mese di prognosi. Tra le cause di questo ennesimo incidente mortale ci sarebbe ancora una volta la velocità sostenuta, in questo caso complice fatale dell’asfalto reso viscido dalla pioggia caduta poco prima. Un’ipotesi che resta da accertare. Lo stabilirà la ricostruzione a cui stanno lavorando i carabinieri della stazione di Monteroni, intervenuti sul posto per i rilievi. Dopo una serie di accertamenti, il pm di turno Massimiliano Carducci ha concesso il nullaosta per la restituzione della salma alla famiglia. E nella notte, il feretro è stato quindi trasferito nel cimitero di Monteroni. Ieri mattina, dopo il disbrigo delle formalità, lo sfortunato ragazzo ha fatto ritorno a casa per l’ultima volta, a Castrì, dove oggi alle 17 si terranno i funerali. «Ero rientrato a casa da pochi minuti - racconta ancora scosso uno dei residenti -. Ho sentito un boato enorme. Davanti ai miei occhi l’auto demolita dall’impatto, la radio che ancora suonava e quei ragazzi: una scena terrificante che non dimenticherò mai».
Anche Angelica Greco ha perso il controllo della sua auto, una Lancia Y, ribaltandosi più volte e finendo schiantata su un albero. È morta sul colpo. È successo tutto in pochi attimi, alle 6 del mattino di ieri, sulla provinciale che collega Melendugno con Torre dell’Orso. Probabilmente faceva rientro a casa dopo una serata come tante, trascorsa con amici. Forse a causa di un colpo di sonno o forse a causa dell’asfalto reso viscido dalla pioggia o, forse ancora, a causa di una piccola distrazione o di un malore, la ragazza ha perso il controllo del mezzo. La sua piccola utilitaria, senza controllo, è uscita fuori strada, è finita in un podere ai lati della carreggiata, si è ribaltata e poi si è schiantata contro un albero d’ulivo. All’arrivo dei soccorsi allertati da un automobilista di passaggio, Angelica è stata estratta già cadavere dalle lamiere della vettura. Per liberarla dall’abitacolo è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco del comando provinciale di Lecce, gli stessi che poche ore prima erano intervenuti a Monteroni, dove aveva perso la vita Valerio Quarta e che hanno dovuto constatare il decesso di un’altra giovane vita.

Sul posto sono giunti anche i sanitari del 118, che non hanno potuto far altro che constatare la morte della 25enne. Il cuore di Angelica, con ogni probabilità, ha smesso di battere subito dopo l’impatto contro l’albero, a causa delle gravi ferite interne riportate dopo lo schianto. La salma della giovane è stata trasportata nella camera mortuaria del cimitero di Melendugno. Il pubblico ministero di turno ha disposto che venisse subito riconsegnata alla famiglia per allestire la camera ardente e organizzare i funerali. Sulla Melendugno-Torre dell’Orso, sono intervenuti i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile del comando provinciale, che hanno effettuato tutti i rilievi di rito, per ricostruire l’esatta dinamica del sinistro e stabilire eventuali responsabilità. Sulla stessa strada, due anni fa, persero la vita due 16enni, Giorgio Sabato e Alex Furio, perché tamponati da un’auto alla cui guida vi era un uomo, risultato poi positivo ai test antidroga e arrestato per omicidio colposo.

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