La protesi (bionica) per la mano nasce nel Salento

La protesi (bionica) per la mano nasce nel Salento
di Maddalena MONGIò
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Martedì 6 Agosto 2019, 07:53
L'ingegno fa la differenza. Così è nata la protesi bionica della mano sviluppata dall'idea di un ingegnere salentino, Giovanni Zappatore, che ha trasformato la sua tesi di laurea in una società BionIT Labs, la startup ideatrice di Adam's Hand.
Cosa ha inventato? Una protesi per pazienti che hanno subito l'amputazione dell'arto superiore, con un punto forte: il meccanismo di chiusura delle dita, che sfrutta un solo motore per muovere tutte le falangi, facendo in modo che queste si adattino automaticamente a forma e dimensioni dell'oggetto impugnato, proprio come farebbe una mano vera.

Adam's Hand risulta quindi molto più facile e intuitiva da utilizzare. «Chiunque oggi presenti una disabilità - dice Giovanni Zappatore, CEO di Bionit Labs, la startup ideatrice di Adam's Hand - è continuamente costretto ad adattarsi ad un ambiente non progettato considerando le sue necessità. Poche e poco adeguate, quando presenti, sono le interfacce che permettono a persone con disabilità motorie, visive, uditive o di qualsiasi altro tipo di rapportarsi in modo autonomo ed efficace con l'ambiente che li circonda e con gli altri individui. Con Adam's Hand lanciamo una sfida al mercato, avendo progettato un dispositivo più semplice da utilizzare e più economico, per migliorare la vita di milioni di persone».

Tutto ha avuto inizio nel 2016, quando Zappatore, originario di Poggiardo, 28enne laureato in ingegneria meccanica lancia il progetto Adam's Hand con la sua tesi di laurea triennale, che si concretizza poi nella domanda di brevetto e nella fondazione di BionIT Labs ad inizio 2018, grazie alla vittoria del bando di finanziamento regionale PIN - Pugliesi Innovativi, assieme ai due co-founder Federico Gaetani di Ruffano e Matteo Aventaggiato di Maglie. In breve tempo BionIT Labs raggiunge risultati importanti: a febbraio è rientrato tra le 10 startup, su 124 presentate, scelte dall'incubatore e acceleratore di imprese G-Factor, della Fondazione Golinelli. A marzo l'azienda ha il brevetto italiano per l'invenzione alla base di Adam's Hand, oggi esteso anche in Europa, Usa, Cina e India, collezionando il parere positivo dall'ufficio EPO (ufficio brevetti della commissione europea). A giugno l'azienda ha lanciato una campagna di finanziamento per Adam's Hand su Mamacrowd, la più importante piattaforma italiana di equity crowdfunding. In un solo mese sono stati raccolti 130mila euro a fronte dei 200mila richiesti come obiettivo massimo, superando abbondantemente la soglia minima che era stata fissata a 100mila.

Ora il team (composto da 13 professionisti tutti salentini, ad eccezione di un napoletano, in gran parte ingegneri) ha vinto il bando regionale Tecnonidi, per un finanziamento complessivo di 300mila euro di cui 180mila a fondo perduto e la restante come finanziamento a tasso agevolato.
«Siamo davvero felici di aver ottenuto questo finanziamento, - affermano - perché va a coronare un periodo di forte crescita per la nostra azienda. Tecnonidi ci permetterà di trasferirci in una nuova sede, molto più grande, che comprenderà un laboratorio, indispensabile per la produzione e assemblaggio dei dispositivi e degli uffici tecnici, in cui porteremo avanti le nostre attività di ricerca e sviluppo. Il team nell'ultimo anno è cresciuto molto, e grazie a questo finanziamento avremo la possibilità di avviare i primi stipendi, per alcuni dei ragazzi e delle ragazze che sin dall'inizio hanno creduto nel nostro progetto».
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