Choc a Surbo per la morte dell'ex sindaco: «Va via una brava persona»

Choc a Surbo per la morte dell'ex sindaco: «Va via una brava persona»
4 Minuti di Lettura
Martedì 7 Settembre 2021, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 8 Settembre, 08:46

Sono i primi giorni di maggio del 2018 a Surbo. Il comune è guidato dall'Amministrazione Vincenti quando il Consiglio dei Ministri, su segnalazione della Prefettura di Lecce, decide di commissariare l'Ente con a capo il primo cittadino, l'avvocato Fabio Vincenti.
Per la seconda volta il comune del nord Salento alle porte di Lecce finisce sulle pagine della cronaca locale, e con lui anche il suo sindaco sulle cui spalle cade un peso pesantissimo, difficile da gestire. Sospette infiltrazioni mafiose, si legge nella documentazione notificata direttamente negli uffici del Comune che viene automaticamente sciolto, e affidato a tre commissari prefettizi che lo gestiranno per oltre due anni, fino alla nomina, lo scorso anno, del nuovo sindaco, Ronny Trio.

Due anni di indagini dopo lo scioglimento del Comune


Due anni che per Fabio Vincenti sono stati un vero martirio. Scatta il solito meccanismo: indagini, intercettazioni e gogna mediatica. Ma lui non ci sta. Combatterà fino alla fine per dimostrare la sua innocenza e la sua estraneità ai fatti. E lo avrebbe fatto ancora, anche dopo l'assoluzione avvenuta qualche tempo fa, se ne avesse avuto l'occasione. Se lo si incontrava per strada li si notava subito tutto il suo dispiacere e la sua rabbia. A volte affranto altre volte rabbioso e tosto come un leone, pronto a difendere quello che era suo: la sua faccia, il suo onore e la sua famiglia. Ma soprattutto le sue figlie che, come qualche volta aveva detto sfogandosi, dovevano portare un cognome troppo ingombrante. Se avesse potuto, diceva, le avrebbe tutelate da tutto quel dolore.
Ora di dolore quelle figlie, cosi legate al padre, insieme alla moglie Ilaria dovranno sopportarne uno più grande.

Un dolore di quelli che spaccano il cuore. Attorno a loro si stringeranno in queste ore i parenti, gli amici di famiglia più stretti, e una comunità intera.

Il lutto della comunità

«Non ci posso credere - dice tra le lacrime una parente guardando tra le grate del ponte il corpo dell'ex sindaco -. Erano troppo felici, erano una bellissima famiglia e questo non doveva accadere. Che brutta cosa l'invidia. Siamo distrutti come sono distrutte la moglie e le figlie. Come faranno ora povere figlie».
Tra le lacrime, si muovono avanti e indietro sul ponte anche due suoi amici. «È un pezzo di cuore che se ne va. Un fratello. Non ci posso credere, non voglio credere». Poco distante dal suo corpo c'è un terzo amico, sceso a dare conforto ai fratelli. «Fabio è una persona buona, una brava persona alla quale la politica e l'invidia hanno fatto tanto male, e non se lo meritava. Dico che Fabio è una persona buona perché non voglio rassegnarmi all'idea che non ci sia più».
«Io l'ho visto crescere racconta ancora un amico del padre li ho visti crescere lui e i suoi quattro fratelli. Eccoli, lì vedo Giuseppe e Roberto, sono quei due che lo stanno accarezzando, sono titolari di una ditta edile, poi hanno un fratello medico a Padova, un luminare in otorinolaringoiatria, e poi un altro fratello che è un docente della Bocconi. Con Fabio eravamo vicini di ombrellone, al Circeo. Proprio qualche giorno fa avevamo salutato le sue ragazze in spiaggia».
Erano tanti i surbini che ieri sera osservavano dal ponte la tragedia che si era consumata a pochi chilometri da Surbo dove l'ex sindaco stava rientrando da Lecce dopo il lavoro. A casa c'era la sua famiglia ad aspettarlo. «Sono frastornato e stordito da questa notizia che è piombata come un fulmine a ciel sereno sulla comunità di Surbo commenta il sindaco Ronny Trio, sono addolorato non soltanto perché se ne va l'ex sindaco di Surbo, ma se ne va un amico, una brava persona, una persona per bene. In questo momento non trovo le parole per esprimere il cordoglio e il dolore che è davvero difficile da accettare per un mio coetaneo con il quale ho condiviso non soltanto pezzi di vita politica e amministrativa ma anche un pezzo di strada nel corso della nostra crescita sin da ragazzi. Esprimo tutta la mia vicinanza alla famiglia, ed in particolare alla moglie e alle sue due figlie, ai fratelli e ai genitori».

E cordoglio sui social arriva anche dal vicesindaco, Martina Gentile: «Persona di grande garbo».


K.Per.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA