L'intervista/Carlo Salvemini: Nessuna crisi ma serve chiarimento con il Pd

L'intervista/Carlo Salvemini: Nessuna crisi ma serve chiarimento con il Pd
di Anna Rita INVIDIA
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Domenica 27 Dicembre 2020, 14:21 - Ultimo aggiornamento: 16:34

Difende «l'istruttoria ineccepibile» per il caso Zara, che tante polemiche ha sollevato anche all'interno della maggioranza, invitando il Pd a confrontarsi al suo interno e non solo. «Sicuramente - dice il sindaco Carlo Salvemini - c'è bisogno di fare chiarezza, anche con me, ma non siamo davanti ad una crisi». Dalla movida alle concessioni demaniali: non è stato un anno di scelte semplici. «Ma la città sta cambiando e non governo per raccogliere consenso».
Caso Zara, perché non è stato possibile avere il parere tecnico, invocato da tanti, da parte del dirigente?
«La delibera approvata martedì scorso è provvista di tutti i pareri dirigenziali necessari per legge. Il provvedimento ha seguito una istruttoria ineccepibile, ed è stato oggetto di numerosi confronti e incontri tra consiglieri, forze politiche e sindaco, assessori, dirigenti, durante i quali tutti i dubbi hanno trovato risposte chiare, motivate, supportate da considerazioni tecniche e politiche».
Qualcuno ha voluto vedere in questo maxi sconto un favore a qualcuno.
«Chi parla di sconto utilizza volutamente un termine sbagliato che, peraltro, allude a un trattamento di favore. Da sindaco sento invece l'esigenza di tutelare i consiglieri che hanno votato favorevolmente la delibera e gli assessori e i funzionari che hanno lavorato duramente per redigerla. Nel momento in cui in Consiglio qualcuno ha evocato fari della Procura da accendere, ho definito questa delibera già illuminata a giorno. Abbiamo applicato una legge regionale, la cui ratio è incentivare l'apertura di nuove attività nei centri urbani consolidati mediante riconversione di immobili esistenti che altrimenti resterebbero vuoti, come è stato per le Stimmatine e l'Upim e, fino a poco fa, il Banco di Napoli».
La deroga quindi è legittima.
«Non vi è cambio di destinazione d'uso, né alterazione del rapporto tra esercizi di vicinato e medie strutture di vendita. La deroga del 66 per cento dello standard pertinenziale dei parcheggi è pienamente legittima e porterà nelle casse comunali 600mila euro per interventi di riqualificazione in via Trinchese e Piazza Mazzini. Risorse che a fronte di una richiesta più alta da parte del Comune, che per legge avrebbe potuto derogare anche al 100 per cento, non sarebbero mai entrate».
Però sulla vicenda il Pd, forza di maggioranza, ha assunto una posizione polemica. Al momento del voto ha addirittura abbandonato l'aula, nonostante l'invito all'unità da parte dell'assessore Foresio.
«Attendo con rispetto gli esiti del confronto interno al Pd. Per quanto mi riguarda ho massima fiducia negli assessori Signore e Foresio, con i quali ho un legame saldo di stima, condivisione e rispetto. Si tratta di capire se la stessa sintonia c'è tra il gruppo dirigente del Pd leccese e i suoi assessori, e la Giunta, e il sottoscritto. In ogni caso, tutte le successive delibere nella stessa seduta di Consiglio sono state approvate in maniera compatta. Dunque, credo ci sia l'esigenza di fare chiarezza, ma non ci troviamo davanti a una crisi».
Ecco. Ad un anno e mezzo dalla sua seconda elezione, come sente la sua maggioranza?
«Coesa e unita in relazione agli obiettivi di mandato che i leccesi hanno votato dal primo turno. La città sta cambiando, passo dopo passo. Tanti consiglieri sono alla prima esperienza amministrativa, altri sono veterani. Mi auguro che tutti si sentano partecipi e orgogliosi del percorso che stiamo facendo insieme».
Tornando al Pd, anche sulle concessioni demaniali il partito ha assunto una posizione differente.
«Sul tema delle concessioni demaniali non mi risultano iniziative del Pd in contrasto con gli indirizzi dell'amministrazione. Che, ricordo, ha teso una mano ai concessionari, a fronte di una proroga al 2033 palesemente e ripetutamente giudicata illegittima».
Il Tar ha dato ragione a due lidi leccesi che hanno impugnato la proroga tecnica del Comune di Lecce di 3 anni, invocando il prolungamento al 2033. Cambierete idea o farete ricorso al Consiglio di Stato?
«La sospensione cautelare del Tar ha l'unico scopo, dichiarato in sentenza, di scongiurare la scadenza dei titoli edilizi dei ricorrenti al 31 dicembre, in attesa della decisione di merito. Non c'è la necessità di ricorrere al Consiglio di Stato contro la sospensiva, attendiamo la decisione di merito».
Movida: anche qui l'amministrazione sta cercando di mettere ordine nella giungla di attività che di fatto operano senza adeguata licenza. Quando la sanatoria dei locali (anche in questo caso il Pd è su altre posizioni) tornerà in Consiglio?
«Io non adotto sanatorie. Anche qui, il significato ambiguo delle parole allude a finalità che i provvedimenti non hanno. Intendiamo mettere ordine e regole chiare in un campo nel quale ha regnato per lungo tempo la discrezionalità e il disordine, che hanno portato alla saturazione dell'offerta di ristorazione nel centro storico a danno della vivibilità, della diversificazione commerciale, della qualità della vita dei residenti».
Governare è sempre più difficile che fare opposizione. Sente che la città è soddisfatta di lei o si aspettava di più? Scelte più forti?
«Non governo con la preoccupazione del consenso, utilizzo il consenso ricevuto per governare. Dunque, per fare delle scelte, che in quanto tali comportano sempre una quota di dissenso. Alla fine del mio mandato tirerò le somme, ma saranno soprattutto i leccesi a tirarle, come è giusto che sia».
A proposito di scelte forti, quando avverrà la rivoluzione della Ztl e quando si potrà chiudere il centro storico h24?
«A gennaio partiremo con la Ztl h18. È un tassello importante del mosaico di provvedimenti con i quali stiamo dotando la città di una politica della mobilità. L'apertura dell'Ex Enel, la partenza del nuovo esercizio del Tpl, le nuove infrastrutture ciclabili, i servizi di sharing sono gli altri, ai quali affiancheremo, quando sarà il momento, l'estensione h24 della Ztl. Più che a fare in fretta, pensiamo a fare bene».
Cave di Marco Vito, i lavori sono fermi per l'interdittiva antimafia che ha bloccato un'azienda. Quando si sbloccherà il cantiere?
«Con rammarico dico che ci vorrà ancora un po' di pazienza. L'interruzione dei lavori è dovuta a un provvedimento della Prefettura di Napoli nei confronti di una delle imprese del Consorzio assegnatario della gara. Attualmente siamo in attesa di capire se potremo procedere all'assegnazione dei lavori alla seconda classificata dopo la eventuale rescissione del contratto con il Consorzio. Abbiamo chiesto chiarimenti alla Prefettura, gli uffici comunali sono determinati a procedere con la massima celerità, ma il procedimento coinvolge anche altri enti. Nel frattempo, proseguono i lavori per il ribaltamento dell'ingresso della stazione ferroviaria e il lavoro su Masseria Tagliatelle, per le cui attività il Comune e Fondazione con il Sud investiranno 500mila euro».
A proposito di opere bloccate, quando ex Agostiniani e Mura Urbiche potranno essere fruibili sempre?
«L'acquisizione delle Mura Urbiche al patrimonio del Comune di Lecce, avvenuta l'11 dicembre scorso, ci consentirà finalmente di mettere a bando il servizio di apertura e visite per tutto l'anno. Sugli Agostiniani ci misureremo il prossimo anno con il trasferimento dell'archivio della città, che renderemo fruibile. Siamo impegnati inoltre nella ripubblicazione del bando di gestione della biblioteca civica, andato deserto nelle due precedenti pubblicazioni».
I conti di Palazzo quanto la preoccupano?
«Siamo in una situazione oggettivamente difficile, resa drammatica dalle conseguenze della pandemia. Mi preoccupa inoltre la costante diminuzione del personale dell'Ente, che va in pensione senza poter essere sostituito. Credo sia necessario, e sto lavorando per ottenerlo, un intervento a copertura normativa da parte del Governo che consenta ai Comuni di poter assumere in deroga alla disciplina del 243 bis. Altrimenti ci ritroveremo a dover garantire servizi senza avere il personale».
Cis: pensa che i soldi arrivino presto e che saranno sufficienti per i progetti messi in campo dal Comune? Tap, a che punto è la procedura per i ristori?
«I fondi per finanziare il Cis ci sono, sono nella programmazione europea 21-27. Le proposte progettuali di Lecce e Brindisi vanno integrate dalle Unioni dei Comuni del Nord Salento e di Valesio. Li investiremo per lo sviluppo legato alla costa e alla sua tutela, sugli attrattori storico-culturali, sulle infrastrutture che rafforzano i legami di comunità. Sempre sulla rigenerazione e la tutela della costa impiegheremo i fondi che il governo accorderà alla nostra città come compensazione per l'interconnessione Snam».
Si sta chiudendo un anno difficile in cui la vita di tutti è cambiata. Faccia gli auguri alla sua città per il 2021.
«Nei mesi più duri ho apprezzato la capacità dei leccesi di sentirsi comunità. Non dimenticherò mai le strade deserte la scorsa primavera, le giornate di sole nelle quali i parchi, le piazze, i viali restavano vuoti: si percepiva la sofferenza, il dramma, ma anche la straordinaria capacità di sentirsi legati da un destino comune e agire di conseguenza. E poi la solidarietà che tantissimi leccesi hanno dimostrato nei confronti dei più fragili. L'augurio che faccio è che di quest'anno trascorso possiamo portare con noi il tanto di buono che siamo stati capaci di tirar fuori nei momenti duri. Portarlo in un tempo nuovo, che mi auguro possa quanto prima coincidere con la normalità alla quale eravamo abituati».
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