Segregata in casa per 3 anni, picchiata e violentata: arrestato l'ex compagno

Segregata in casa per 3 anni, picchiata e violentata: arrestato l'ex compagno
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Martedì 23 Giugno 2020, 17:24 - Ultimo aggiornamento: 18:50

E' finito in carcere il leccese A.G., 46 anni, con l'accusa di avere violentato, sequestrato in casa, picchiato ed umiliato ripetutamente la compagna  thailandese. L'avrebbe sottoposta ad un totale controllo della sua vita da maggio del 2017  fino a qualche giorno fa quando la donna è riuscita a comunicare con una connazionale: le ha inviato foto di ricette del loro paese, ma le didascalie in lingua madre non erano descrizione dei piatti ma richieste di aiuto. Così non insospettì il compagno che, tra le altre cose, le controllava anche il telefono.

L'uomo è stato condotto in carcere dai carabinieri della stazione di Santa Rosa che hanno condotto le indagini con il pubblico ministero della Procura di Lecce, Giorgia Villa. La misura cautelare porta la firma del giudice per le indagini prelimiari, Sergio, che nella giornata odierna ha interrogato l'indagato alla presenza dell'avvocato difensore Cristiano Solinas: A.G. si è difeso ridimensionando il contesto accusatorio che lo dipinge come una “persona facinorosa, dispotica, violenta e  petulante” che avrebbe basato il rapporto di convivenza sulla violenza, la minaccia, la indimidazione fisica e psicologica.

Secondo la vita avrebbe avuto un totale controllo della vita della donna, durante i tre anni di convivenza: impossessandosi del suo smartphone per controllare i messaggi ed impedirle di comunicare con i familiari e gli amici; decidendo lui se e quale lavoro potesse svolgere. E trattenendo pure i guadagni. Togliendole i documenti ed impiegandoli anche per attivare una Postepay. Decidendo lui come e cosa dove dovesse indossare, se e copme come dovesse truccarsi e pettinarsi. Picchiandola ed offendendola praticamente tutti i giorni. Costringendola ad avere rapporti sessuali e chiudendola a chiavi in bagno al colpo degli attacchi di ira.

Si conobbero attraverso Facebook, ma la donna quando comprese in che guaio si era andata a ficcare, provò a scappare nel Nord Italia. Senza riuscirci. Ora si trova ospite del centro antiviolenza Renata Fonte dove è stata condotta dai carabinieri intervenuti in casa dell'ex convinvente grazie ad uno di quei messaggi di aiuto camuffato da ricetta. 

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