L'intervista/«L'accesso al credito è complicato Tra i commercianti c'è disperazione»

L'intervista/«L'accesso al credito è complicato Tra i commercianti c'è disperazione»
di Pierpaolo SPADA
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Lunedì 27 Aprile 2020, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 09:59
«Sentinelle contro la piaga dell'usura e delle infiltrazioni mafiose». Il prefetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta, ha investito di questo ruolo anche le associazioni di categoria. Che, a loro volta, rispondono: «Nessuna segnalazione, ma noi ci siamo». Dopo il presidente di Confesercenti Lecce, Luigi Muci, lo afferma anche il numero uno di Confcommercio Lecce, Maurizio Maglio, che, tuttavia, coglie l'occasione per rivolgere a imprenditori e commercianti non cedere a facili tentazioni: «Nuove soluzioni - dice, infatti - stanno per arrivare».
Presidente, usura e infiltrazioni: oggi la questione esiste ancora solo sulla carta?
«Al momento, non ci sono segnali di particolare allarme se non la disperazione di commercianti e piccoli imprenditori che è molto intensa»

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Attraverso quali canali la state rilevando?
«Dal 10 marzo abbiamo attivato lo sportello Sos Impresa, una linea telefonica e una mail dedicata a tutti gli imprenditori. Stiamo raccogliendo una serie di istanze, paure e preoccupazioni da parte delle imprese».
C'è un aspetto più pressante di altri?
«Noi stiamo aiutando le imprese a destreggiarsi su due decreti di non facile interpretazione nemmeno per gli addetti ai lavori. Stiamo cercando di dare una serie di indicazioni e consigli anche in funzione della dimensione dell'azienda, provando a fornire la soluzione migliore per accedere al credito».
Troppi vincoli e tempi lunghi?
«Certo. Quando si parla di imprese bancabili, poi, la questione si complica. Il rappresentante di Abi ce lo disse candidamente durante il tavolo tecnico di alcune settimane fa in Prefettura: un'impresa che ha un protesto precedente all'entrata in vigore del decreto Conte non può accedere al finanziamento. Ebbene, è proprio questo il caso in cui si apre la porta a terzi: impossibilitato ad accedere al credito, un imprenditore può decidere, infatti, di non riaprire oppure di rivolgersi a terzi».
Lo ha già constatato?
«Per ora, non abbiamo segnalazioni di questo tipo. Ma, in questi casi, le cose si vengono a sapere a giochi fatti e mai prima. Quindi, non possiamo affermare con assoluta certezza che qualcuno non si sia già orientato in quella direzione. Possiamo, però, affermare che molte delle piccole imprese salentine non avranno la forza di riaprire. Quante saranno, ora, è difficile dirlo».
La vostra assistenza è volta esclusivamente all'interpretazione delle norme?
«Abbiamo partecipato anche a diversi partenariati con la Regione. Proviamo a suggerire soluzioni, che non mancheranno».
Cosa può anticipare?
«In settimana, arriveranno due nuove misure da parte della Regione. La prima è molto interessante perché agisce in termini di micro-prestito: garantirà accesso a tantissime tipologie di imprese e anche ai professionisti. I prestiti avranno importo compreso tra 5 e 30mila euro e saranno erogati direttamente dalla Regione, senza mediazione delle banche. Poi, arriverà anche il Titolo II: il capo terzo sarà rivolto a industrie artigianali e a una serie di imprese di produzione, mentre il sesto riguarderà il turismo, nota dolente della provincia».
È un invito ai suoi colleghi più in difficoltà a non arrendersi?
«Sì. Chiedo di avere pazienza. È vero, i tempi della burocrazia sono lunghi e si sta facendo un po' tardi. Ma, arrivati a questo punto, aspettare 15 giorni non è impossibile. L'importante - e questa volta mi rivolgo a chi deve fornire le soluzioni attese - è che non si esiti ulteriormente perché si provocherebbero nuovi danni. Dal 4 al 18 maggio dovrebbe riaprire la maggior parte delle imprese, quindi mi auguro che sia interesse condiviso supportare adeguatamente la ripresa».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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