Via le scritte dal santuario. L'assessore: “Rubati gli impianti di irrigazione del verde”

Il muro del santuario di S.Filippo Smaldone
Il muro del santuario di S.Filippo Smaldone
2 Minuti di Lettura
Martedì 31 Maggio 2016, 18:22 - Ultimo aggiornamento: 18:31
LECCE - Operai al lavoro per ripulire la pietra leccese dalla scritte ingiuriose comparse qualche giorno fa sul muro del santuario di San Filippo Smaldone. Accanto a quella scritta, ha posato per uno scatto subito postato su Facebook, il sindaco Paolo Perrone: “Imbecilli”, ha esordito il primo cittadino, sollecitando una presa di posizione - puntualmente arrivata - anche da parte del collettivo Terra Rossa.

Mentre risuonava, ferma e condivisa, la condanna della città ai vandali che insozzano il centro storico, è emerso però un altro problema. Ad evidenziarlo l'assessore all'Ambiente Andrea Guido, che oggi pomeriggio ha coordinatori i lavori di ripulitura del santuario, com'era già stato per la chiesa di Sant'Irene e per corte dei Gonzaga. "L'amministrazione comunale - ha scritto Guido - mette impegno e attenzione nel ripristino e nella cura del verde cittadino. I nostri sforzi , anche dal punto di vista economico, rischiano però di essere vanificati dagli atti di vandalismo e di inciviltà che stiamo registrando negli ultimi periodi . Prima le scritte vandaliche su monumenti ed edifici storici della città di alcuni giorni fa ed ora il furto dei "Pop-up" dalle aiuole cittadine. Purtroppo non si tratta di episodi isolati. In numerose altre aree verdi, presso le quali sono stati effettuati interventi di ripristino degli impianti di irrigazione, sono stati infatti rubati i “pop-up”. Un atto di inciviltà vergognoso, che produce un duplice danno per l' intera comunità leccese". Da un lato, infatti, la manutenzione del verde viene impedita o rallentata;: dall'altro l'acqua destinata a irrigare le aiuole finisce dispersa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA