Auto trafitta dal guardrail: «Io, miracolato ma con 85 punti di sutura». Il racconto di Amleto dopo la tragedia di Alessandra

Auto trafitta dal guardrail: «Io, miracolato ma con 85 punti di sutura». Il racconto di Amleto dopo la tragedia di Alessandra
di Matteo BOTTAZZO
4 Minuti di Lettura
Lunedì 6 Giugno 2022, 07:27 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 20:23

«Per fortuna sono qui e lo posso raccontare. Sì, sono un miracolato. Sono passato da lì poco dopo lo schianto di Alessandra, ho visto il della ragazza l'auto della ragazza trapassata e ho sperato che potesse essersi salvata». Non era il suo momento. Il destino aveva serbo qualcosa di diverso per Amleto Sportella che dopo essere letteralmente sopravvissuto all'impatto contro il guardrail della tangenziale est, all'altezza dell'uscita mercato ortofrutticolo lo scorso 15 maggio, sabato con i suoi occhi ha potuto osservare un altro tragico e simile incidente avvenuto nel pomeriggio. Questa volta però è costato la vita ad Alessandra Musolino. Pochi minuti dopo il tragico impatto, infatti, l'uomo ha percorso lo stesso tratto di strada di ritorno dall'ospedale. Ora racconta ciò che visto e ricorda lo schianto che gli è costato 85 punti di sutura.


Amleto Sportella, prima di tutto come sta?
«Per fortuna sono qui e lo posso raccontare. Ed è già straordinario. Ovviamente sono ancora alle prese con i postumi dell'impatto che mi è costato 85 punti di sutura, ma non sono più ricoverato in ospedale da diversi giorni e sono a casa con i miei cari che si stanno prendendo cura di me».
Cosa ricorda di quel giorno?
«Ricordo poco di quanto accaduto immediatamente dopo, ma ho in mente ancora il momento dell'impatto. A bordo della mia Volkswagen Golf stavo percorrendo la tangenziale est in direzione Maglie, fortunatamente a velocità moderata. All'improvviso un'auto, mi ha sorpassato a sinistra e poi immediatamente mi ha tagliato la strada per imboccare l'uscita che conduce su via della Cavalleria. Per evitare l'impatto con la macchina ho provato a frenare e mi sono buttato sulla carreggiata destra per cercare di sfruttare la corsia d'uscita e guadagnare spazio per la frenata. Non è bastato: l'impatto con il guard rail è stato terribile. Fortunatamente l'asse ferrata ha sfondato il parabrezza e penetrato l'auto dal lato passeggero. Se con me ci fosse stato qualcuno non avrebbe avuto scampo».
Che conseguenze ha riportato dopo l'incidente?
«Ancora oggi sono alle prese con le cure fisioterapiche per recuperare il cento per cento delle mie capacità motorie. Le mie condizioni, a differenza di quanto è stato detto e scritto, negli attimi immediatamente successi all'incidente non sono mai state gravi, ma vedendo l'impatto e le condizioni dell'auto è difficile immaginare qualcosa di diverso».
Come ha saputo dell'incidente che sabato è costato la vita ad Alessandra Musolino?
«Sono ancora molto scosso. Non l'ho saputo tramite i social o tramite un messaggio di un amico, anche se in tanti mi hanno scritto per comunicarmi quanto accaduto, ma sono proprio passato da lì qualche minuto dopo l'incidente. Ero di rientro dall'ospedale Vito Fazzi di Lecce, stavo tornando a casa a Surbo, avevo imboccato la tangenziale est in direzione Brindisi, quando ad un certo punto ho visto la corsia opposta completamente vuota, ho capito subito che era successo qualcosa, quando sono giunto all'altezza dell'uscita della motorizzazione ho visto quella scena e la mia mente è tornata immediatamente a quel giorno. Ho sperato che l'epilogo potesse essere lo stesso dello scorso 15 maggio, ma così non è stato e questo mi fa star male».
Si sente un miracolato?
«Si. Mi è andata bene è stata una davvero questione di centimetri, un riflesso mi ha salvato, un leggero spostamento del volante che mi ha permesso di sopravvivere a quell'impatto, del quale ricordo ancora il rumore delle lamiere che si contorcevano e il vetro che si frantumava. Attimi terribili».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA